Aggressioni personale sanitario, una mozione Pd in Consiglio regionale per implementare le azioni di contrasto al fenomeno
«La Regione Toscana ha messo in campo, nel corso degli ultimi anni, importanti misure di contrasto al fenomeno delle aggressioni ai danni del personale sanitario. Ma la gravità e l’intensificarsi di questi episodi richiedono un piano nazionale straordinario, concertato con le Regioni, che porti ad innalzare il livello di sicurezza preliminarmente nei reparti più a rischio e successivamente a livello generalizzato, anche attraverso il pieno coinvolgimento delle forze dell’ordine. Al tempo stesso, la Regione Toscana deve proseguire e, ove necessario, implementare le azioni regionali con l’obiettivo, per quanto di competenza, di migliorare la sicurezza del personale sanitario, gestire gli episodi di violenza e monitorare gli eventi al fine di impedire il ripetersi di tragici fatti». Lo dice Enrico Sostegni, consigliere regionale Pd e presidente della commissione Sanità, annunciando la presentazione di una mozione sul tema.
«Negli ultimi anni – prosegue Sostegni – si è verificato un aumento delle aggressioni verbali e fisiche nei confronti del personale sanitario da parte dei pazienti o dei loro familiari. Secondo una stima del “Quotidiano Sanità” in Italia il numero di tali aggressioni nell’ultimo anno ammonterebbe a 1600, oltre 4 in media al giorno. L’ultima di queste, di inaudita gravità, è stata compiuta in Toscana il 21 aprile scorso, fuori l'ospedale Santa Chiara di Pisa, da parte un ex paziente nei confronti della psichiatra Barbara Capovani, deceduta due giorni dopo a causa delle lesioni riportate. Occorre sensibilizzare in modo sempre più efficace l'opinione pubblica sulla gravità del problema, fornire al personale sanitario la formazione e gli strumenti necessari per prevenire, gestire e segnalare efficacemente tutte le situazioni di violenza e aggressività, implementare, anche attraverso l'adozione di protocolli di sicurezza, le capacità e le possibilità di intervento dei soggetti preposti in caso di emergenza. Noi continueremo con forza a fare la nostra parte, ma occorre un piano nazionale che metta in sinergia le azioni in ambito sanitario con quelle delle forze dell’ordine. Risolvere il problema della sicurezza – conclude Sostegni - deve servire anche per bloccare sul nascere l’iniziativa di chi vorrebbe strumentalizzare casi tragici come quello della dottoressa Capovani, con l’obiettivo di mettere in discussione il percorso di civiltà fatto dalla psichiatria in questi anni».
Fonte: Ufficio Stampa