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Demolizione Ecomostro, Barnini risponde al M5S

(foto gonews.it)

"Non commento quasi mai le prese di posizione e le uscite dei partiti e dei gruppi consiliari che stanno all’opposizione a Empoli.
Ma questa volta merita un’eccezione perché questo articolo del Movimento 5 stelle è un condensato di cialtroneria e ridicolo che supera l’immaginazione". Inizia così la presa di posizione su Facebook della sindaca di Empoli Brenda Barnini, in risposta agli attacchi del Movimento Cinque Stelle legati alla una struttura mai conclusa situata a Ponte a Elsa fra via Giobetti e via Caponi.

"In ordine rispetto a quello che scrivono - prosegue Barnini - le previsioni urbanistiche che hanno portato a far costruire quello che chiamiamo “ecomostro” risalgono agli ottanta e novanta un tempo in cui sono state fatte dalle giunte dell’epoca tante scelte felici in materia di sviluppo della città, ne cito una su tutte la realizzazione del Parco urbano di Serravalle.

Tra i tanti investimenti privati di quel tempo - prosegue - c’è anche l’ampliamento della frazione di Ponte a Elsa che ha dato modo a tante famiglie di trovare casa a prezzi accessibili in un quartiere ben collegato alla città e ricco di servizi (ci sono due scuole, un palazzetto dello sport, un campo sportivo) e di edilizia residenziale pubblica.

Uno solo di quei tanti progetti non si concluse ed ebbe la sventura di rimanere il cantiere abbandonato di cui parliamo. Dal 2014 in poi da quando sono diventata Sindaca non c’è stato un solo giorno in cui non ci siamo occupati del degrado, trattando con il curatore fallimentare per poter mettere in sicurezza e ripulire l’area e numerosi sono stati gli interventi fatti tra il 2015 e oggi.

Quando nella mia seconda campagna elettorale presi l’impegno a rimuovere per sempre il problema e trasformare l’ecomostro in ecopark nessuno ci credeva e il movimento 5 stelle fece campagna elettorale contro di me e la coalizione che mi sosteneva non facendo nessuna proposta alternativa.

Nel 2019 decidemmo di partecipare alla ennesima asta del fallimento destinando 800mila euro per l’acquisto di due terzi dell’immobile. Subito dopo iniziammo la trattativa con il privato che aveva la proprietà dell’ultimo terzo, trattativa che si è conclusa più di un anno e mezzo fa e di cui il movimento 5 stelle che ha una consigliera comunale (candidata a sindaca nel 2019) sembra non essersi accorto…incredibile.

Nello stesso periodo iniziammo la progettazione per riqualificare l’area con incontri pubblici aperti ai cittadini che avanzarono idee e proposte. Con il progetto - aggiunge - abbiamo partecipato ad un bando che si chiamava PINQUA (piano nazionale per la qualità dell’abitare) del Governo Conte II ben prima della pandemia.

Una volta arrivato il PNRR (ministro Gualtieri e commissario europeo Gentiloni) i fondi furono trasformati e da lì tutto il percorso ha beneficiato di una forte accelerazione che ci ha portato (tra i primi in Italia a farlo con fondi PNRR) ad aprire il cantiere pochi giorni fa.

L’investimento complessivo sulla frazione di Ponte a Elsa ammonta a 7 milioni di euro e comprende non solo la creazione di nuovi spazi per servizi e un giardino al posto dell’ecomostro, ma anche la ristrutturazione del palazzetto dello sport, la riqualificazione delle case popolari, la creazione di percorsi ciclo pedonali.

Di tutto questo percorso abbiamo aggiornato passo dopo passo non solo la cittadinanza della frazione ma tutti i cittadini attraverso numerosi e dettagliati comunicati stampa.

La conclusione di tutta questa fatica amministrativa - conclude la sindaca - sarà presto sotto gli occhi di tutti e ne potranno beneficiare tutti i cittadini.

La verità è che dietro a questo articolo dei 5 stelle oltre ad un pacco di ignoranza e incompetenza ( quanti danni ha fatto l’antipolitica…) c’è una banale e sempre solida spiegazione. E cioè che proprio il Movimento in quella frazione negli anni aveva raccolto grandi consensi facendo leva sulle giuste e profonde delusioni e arrabbiature dei cittadini. Ecco ora che la nostra amministrazione ha saputo con grande impegno, molto lavoro e anche un po’ di fortuna risolvere un problema che sembrava destinato a rimanere in eterno, i pentastellati temono di perdere voti e proprio come un vecchio partito invece di essere semplicemente contenti di aver svolto anche una funzione di stimolo per raggiungere un traguardo epocale, si lanciano nel vano tentativo di sminuirlo. Avanti tutta che la strada è giusta e il cammino buono".

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