Al Fermi da Vinci di Empoli e al Centro Lilith si parla di violenza di genere
Una grande iniziativa di avvicinamento alla lettura e alla tematica della violenza di genere "Sulle punte a Empoli", un format della Rivincita, che dopo l’esperienza positiva a Massa, arriva anche nella nostra città. L’evento, organizzato da “La Rivincita” rappresentata dall’Avvocato Carmela Federico in collaborazione con il Dirigente Scolastico dell’Istituto Fermi da Vinci di Empoli Dr. Gaetano Flaviano e la Presidente del Centro Aiuto donna Lilith Eleonora Gallerini, si è svolto con grande partecipazione venerdì 21 aprile al mattino presso l’Auditorium Maestrelli dell’Istituto Fermi da Vinci per i ragazzi delle classi terze, quarte e quinte degli indirizzi amministrazione, finanza e marketing e turismo in via Bonistallo e il pomeriggio per la cittadinanza nella sala delle conferenze della Pubblica Assistenza a Empoli in via XX Settembre.
Inserito nel Ptof dell’ Istituto Fermi, “Mi aspetto rispetto” è un progetto finanziato dalla Città metropolitana e gestito attraverso le psicologhe e gli avvocati del Centro Lilith, avviato partendo dai cambiamenti sociali hanno caratterizzato i ruoli femminili e maschili e dagli stereotipi di genere che sono ancora molto presenti nell’immaginario comune, così come lo sono purtroppo anche i comportamenti prevaricatori, se non i veri e propri atti di violenza, nei confronti delle donne.
Rispetto a questi fenomeni – ha sottolineato la Prof.ssa Tiziana Bianconi - spesso i ragazzi dimostrano una limitata capacità di riconoscimento degli indicatori della violenza, specialmente quando questa assume forme poco visibili, e allo stesso tempo una difficoltà nel gestire i propri comportamenti e le proprie emozioni in maniera adeguata. Tale progetto ha avuto lo scopo di sensibilizzare e far riflettere i ragazzi e le ragazze sulle suddette tematiche, cercando di individuare possibili strategie che consentano di far fronte a queste possibili problematiche.
Lo scopo centrale del progetto - ha sottolineato la Dott.ssa Maya Albano, coordinatrice del Centro Lilith - è stato quello di fare prevenzione e sensibilizzare all’educazione di genere le nuove generazioni, educare ad un’affettività consapevole e responsabile, oltre che prevenire e riconoscere ogni forma di violenza, con particolare riferimento alla violenza di genere all’interno delle prime relazioni affettive come dimostrano purtroppo i dati allarmanti sulle presenze delle giovani donne che si rivolgono al centro antiviolenza di Empoli.
Le classi dell’Istituto Fermi hanno completato il percorso sull’educazione di genere con una lettura e nell’occasione è stato presentato tale libro, appunto “Il padrone”, di Nicodemo Gentile. Noto avvocato penalista, Gentile ha seguito le vicende di Meredith Kercher, Sarah Scazzi, Melania Rea e tanto altro. In qualità di avvocato difensore, ha esposto ai presenti le numerose storie dei femminicidi di cui si parla tutti i giorni. Quali sono le ragioni che hanno condotto a questi eventi così efferati ? Quale la differenza intercorre tra gelosia e possesso? Si tratta sostanzialmente – ha più volte sottolineato l’avvocato - di manipolazione affettiva, ovvero questi uomini cercano di isolare le loro compagne da ogni contatto con amici, le distolgono dallo sport e dalle attività varie, alla ricerca di un rapporto chiuso e assoluto.
Donne che spesso vengono controllate in ogni movimento attraverso strumenti informatici come lo smartphone. Sono queste alcune delle dinamiche che possono trasformare talora persone cosiddette "normali" in assassini: "Hanno la faccia pulita come tutti voi, sono vestiti molto bene, svolgono professioni di livello e sono camaleontici", afferma Gentile, mettendo in guardia le adolescenti da comportamenti del genere: "Non pensate che le cose accadano agli altri!" - aggiunge infine l’avvocato.
L’incontro è proseguito nel pomeriggio dalle 17 presso la Pubblica Assistenza con i saluti istituzionali della Presidente della Eleonora Gallerini, fondatrice e memoria storica delle pubbliche Assistenze Riunite e del Centro Lilith, la quale ha sottolineato l’importanza e il ruolo del centro antiviolenza di Empoli, punto di riferimento per le emergenze della Toscana e a livello nazionale con le case rifugio e Casa Matilda che ospita le donne allontanate preventivamente dalle proprie abitazioni con i figli. Dall’analisi del Dr. Enrico Sostegni, Consigliere della Regione Toscana, sono invece emersi dati significativi e anche preoccupanti sulla violenza di genere a livello regionale e sugli accessi delle donne toscane ai centri antiviolenza. Sostegni ha sottolineato l’importanza della cultura e della formazione per contrastare stereotipi e violenza di genere e quindi evitare il femminicidio.
L’esposizione del Senatore della Repubblica Manfredi Potenti, membro della II Commissione Giustizia al Senato e responsabile del Dipartimento Giustizia e antimafia Toscana, ha sottolineato inoltre alcune considerazioni sulla normativa contro la violenza di genere in relazione a tre obiettivi principali: prevenire i reati, punire i colpevoli, proteggere le vittime, auspicando nel fatto che prima possibile siano veramente puniti gli aggressori senza che le donne che subiscono violenza siano costrette a fuggire e a rifugiarsi con i figli in luoghi lontani dalla loro residenza abituale in quanto lo Stato è tenuto alla tutela della libertà della persona e della sua dignità. La psicologa e psicoterapeuta del centro Lilith - Lorella Giglioli - ha sottolineato a tal proposito la necessità di interventi precoci, azioni di formazione rivolte ai diversi attori della rete con azioni di sensibilizzazione rivolte alla popolazione e ad alcuni operatori dei servizi specialistici, attraverso anche il consolidamento del sistema di accoglienza.
L’avvocato Palchetti ha sottolineato che nei casi di violenza sulle donne è necessario tutelare i diritti delle vittime, ancora troppo spesso colpevolizzate e oggetto di vittimizzazione secondaria, che rende difficile alle donne deporre, essere credibili e coerenti ed incide altresì sulla loro determinazione a denunciare la violenza. Di rilievo e con particolare attinenza alla realtà del contesto locale sono stati gli interventi delle forze dell’ordine con il Tenente dei carabinieri Dr. Luca Iacometti, il Colonnello e Comandante della Compagnia di Empoli Dr. Daniele Riva, il Dirigente del Commissariato di Empoli Dr. Francesco Zunino e il Commissario capo (funzionario Questura di Firenze) Dr.ssa Giannattasio Nadia.
Tutto questo impreziosito dalla direzione artistica della Prof.ssa Tiziana Bianconi e dell’Avvocato Carmela Federico che ha moderato l’evento con la passione e il coinvolgimento, che sempre la contraddistingue, e da cui è emerso il grande merito dell’arte con l'intervento canoro di Simona Galli cantante e autrice della canzone Sulle punte sul femminicidio (dalla quale deriva il titolo dell’evento) e vincitrice del premio Lucio Dalla dell'edizione 2021. Sono state inoltre esposte le opere iconografiche sulla violenza di genere degli artisti contemporanei Lorenzo Cecchi e Manola Caribotti. Molti gli ospiti di qualità e spessore come padre Giovanni Locatelli, sempre dalla parte dei giovani e con i giovani.
Un’iniziativa che ha toccato il cuore dei partecipanti che hanno seguito con interesse e partecipazione e dove, nel corso dell’evento, si è più volte ribadito il ruolo, delicato e al tempo stesso fondamentale, della scuola nella società complessa dei nostri giorni. Le istituzioni scolastiche in rete con gli enti locali, il territorio e gli organi di polizia possono intervenire – ha sottolineato la prof.ssa Bianconi – in modo trasversale e in continuità, fin dall’infanzia, sui giovani per sensibilizzare e prevenire affinché l’educazione alla non violenza diventi prassi quotidiana attraverso l’esempio e le buone pratiche, favorendo la cooperazione, la condivisione, l’ascolto, le relazioni basate sulla libertà, la responsabilità e soprattutto il rispetto per contrastare il femminicidio, questo terribile e crescente fenomeno radicato nella nostra cultura.