Psichiatra aggredita fuori da un reparto a Pisa: condizioni critiche
Rimangono critiche le condizioni cliniche della psichiatra, responsabile dell'unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc del Santa Chiara di Pisa, aggredita ieri fuori dal presidio ospedaliero, nonostante le procedure chirurgiche e anestesiologico-rianimatorie messe subito in atto in Azienda ospedaliero-universitaria pisana che hanno stabilizzato il quadro, che rimane grave. La prognosi è riservata.
La polizia è a caccia dell'aggressore, un uomo vestito di nero che, armato di un oggetto contundente, ha colpito ripetutamente alla testa la donna ferendola gravemente e lasciandola a terra priva di coscienza, per poi fuggire.
"Barbara siamo con te"
Questo pomeriggio un centinaio di persone si sono riunite davanti all'ospedale per esprimere vicinanza alla famiglia della psichiatra aggredita, Barbara Capovani, 55 anni. Presenti anche il sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo ed esponenti delle forze politiche cittadine. "Barbara siamo con te", era scritto su uno striscione appeso fuori dall'ospedale di Pisa. "Non ci sono parole per descrivere il dolore e lo sconcerto di fronte alla brutale aggressione a Barbara Capovani, un bravissimo medico psichiatra" commenta il sindaco Conti, che prosegue, "Esprimo a nome di tutta la città il dolore e la forte vicinanza alla famiglia, ad amici e colleghi di Barbara, invitando tutta la nostra comunità a un momento di silenzio e raccoglimento nella speranza di un possibile miglioramento delle sue condizioni".
Quadro clinico di estrema gravità
"Allo stato attuale la psichiatra aggredita ieri a Pisa è sempre in prognosi riservata. Permane un quadro clinico di estrema gravità". Così in una nota, nella serata di sabato 22 aprile dopo le 21, l'Azienda ospedaliero-universitaria pisana e l'Azienda Usl Toscana nord-ovest.
FP Cgil: "Atto inqualificabile nei confronti di una professionista"
"L’aggressione ai danni della psichiatra responsabile dell'unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc dell'ospedale Santa Chiara di Pisa rappresenta l’ennesimo atto di violenza nei confronti di un operatore sanitario. Un atto inqualificabile nei confronti di una professionista nell’esercizio delle proprie funzioni. Un atto vile nei confronti di una donna" hanno dichiarato Pasquale D'Onofrio e Patrizia Fistesmaire, Segreteria Medici e Dirigenti SSN FP Cgil.
"Sono proprio le donne, infatti, a subire spesso queste violenze sul lavoro - proseguono -, retaggio culturale che emula le pulsioni della società. Il fatto che una donna, una professionista nell’esercizio della propria funzione, venga massacrata e ridotta in condizioni critiche deve aprire una profonda riflessione nelle istituzioni locali e regionali. Chiediamo alle forze dell’ordine di mettere in campo ogni azione per scoprire l’autore di questo spregevole gesto. All’azienda e alla Regione di tutela nell’azione legale e costituirsi parte lesa al fianco della collega. Le giunga da tutti noi l’augurio che possa tornare al più presto all’affetto dei suoi affetti, della sua famiglia e al suo lavoro".
Meini (Lega): “Sicurezza negli ospedali, la Regione agisca in fretta”
"La cosa principale in questo momento, è che la dottoressa si riprenda dalla terribile aggressione subita fuori dall’ospedale Santa Chiara di Pisa(a lei i nostri più sentiti auguri)ma, immediatamente dopo, è doveroso che le Istituzioni s’interroghino e diano risposte concrete di fronte alle troppe situazioni che, seppur meno drammatiche di questa, vedono sempre più come involontari protagonisti gli operatori sanitari" afferma Elena Meini, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega.
"Gli atti violenti, fisici o verbali, nei confronti di chi lavora nei nosocomi, sono, infatti, un fattore che non deve essere più trascurato; ma di questa problematica non bisogna interessarsene solamente quando avvengono episodi come quello pisano, ma occorre un’azione immediata per cercare di fronteggiare il fenomeno" prosegue il Consigliere.
"Invito, quindi, il Presidente Giani e l’Assessore Bezzini a promuovere un apposito Tavolo operativo sulla delicata tematica, mettendo in campo tutte le risorse disponibili a fronte di un problema che, lo ribadiamo, non deve essere assolutamente sottovalutato-conclude la rappresentante della Lega".
Allerta dopo l’aggressione alla psichiatra del Santa Chiara a Pisa
A seguito della violenta aggressione avvenuta ieri a Pisa, fuori dall’ospedale Santa Chiara, nei confronti della medico psichiatra responsabile dell'unità funzionale Salute mentale adulti e del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, il Centro gestione rischio clinico della Regione Toscana, come previsto da indicazioni ministeriali, si è subito attivato per procedere alla segnalazione dell’evento. Una volta acquisite ulteriori informazioni dalla ricostruzione della dinamica dell’accaduto, la direzione generale dell’assessorato al diritto alla salute della Regione Toscana si riserva di convocare una commissione per lo svolgimento di un audit di approfondimento.
Il Centro gestione rischio clinico, che collabora con il settore Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro della Regione, ha subito comunicato le informazioni fino ad ora ricevute alla responsabile Giovanna Bianco, referente della Regione Toscana presso l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie. In stretta collaborazione, si sta procedendo all’implementazione all’interno del sistema integrato per la gestione del rischio clinico (Si-GRC) di un modulo regionale dedicato alla raccolta delle segnalazioni degli atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari.
Il direttore del Centro gestione del rischio clinico, Pasquale Giuseppe Macrì, intende inoltre organizzare a breve un incontro congiunto con le prefetture sull'implementazione delle strategie di difesa per i sanitari.
Armentano (Coordinatore della conferenza sulla sanità dell’area fiorentina): "Ai medici lo status di pubblico ufficiale"
"Purtroppo sono sempre gravi e molto critiche le condizioni della psichiatra pisana di 55 anni aggredita all’uscita dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa. Si tratta dell’ennesima aggressione ad un operatore sanitario. Sul tema – spiega il coordinatore della conferenza sulla sanità dell’area fiorentina Nicola Armentano – mi sono espresso più volte. Quello delle aggressioni a medici ed operatori degli ospedali è sempre più diffuso in tutta Italia. Nell’ultimo anno, in Toscana, sono state 1258 le aggressioni a medici ed operatori degli ospedali, di cui 935 verbali e 323 fisiche, con conseguenti 193 denunce per infortuni. Condanno quanto accaduto ed esprimo preoccupazione per fenomeni sempre più dilaganti e violenti nei confronti di figure socio sanitarie.
Ieri la psichiatra di Pisa all’uscita del suo turno di servizio e, qualche giorno fa a Firenze, ad un’altra dottoressa, durante il servizio di continuità assistenziale. Ennesimi episodi di atti gravi nei confronti di donne del personale medico.
Assicurare maggiori livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie è sempre più una priorità. Occorre, inoltre, centralizzare le sedi della continuità assistenziale, aumentare sistemi di protezione per i sanitari, rafforzare un sentimento positivo verso i professionisti della sanità. Inoltre – aggiunge Nicola Armentano – occorre aggiungere risorse adeguate per la formazione e creare una sempre migliore collaborazione tra 118 e la rete dei volontari delle associazioni del settore, in modo da poter fronteggiare al meglio ogni situazione e prevenirla. A Firenze si tratta di proseguire un percorso virtuoso già ben intrapreso. Abbiamo infatti già portato il tema sui banchi di Palazzo Vecchio con una mozione che chiedeva proprio maggiori presidi di sicurezza nei Pronti Soccorsi. Gli utenti devono rendersi conto che i medici e gli operatori sanitari lavorano 365 giorni l’anno. Eppure assistiamo ad una recrudescenza dei fenomeni di violenza, anche verso i medici di famiglia. Il recente inasprimento delle pene per i colpevoli non è sufficiente. Anche la Fimmg è tornata a chiedere che sia riconosciuto ai medici, nell’esercizio delle proprie funzioni, lo status di pubblico ufficiale. Anche la Regione Toscana è intervenuta sul tema per prevenire il fenomeno. Tra le misure messe in atto nelle singole aziende c’è materiale di comunicazione distribuito ai cittadini nelle sale di attesa, spot e video sugli schermi a circuito interno per sensibilizzare tutti al fenomeno; sono state create procedure interne ed indirizzi mail specifici per segnalare le aggressioni alla ricerca del sommerso; sono stati organizzati servizi di supporto psicologico alle vittime di aggressione. Non basta disattivare situazioni di potenziale aggressività, allo stesso tempo dobbiamo alimentare un rapporto di fiducia tra utenti e operatori. Creare una nuova cultura e sensibilizzare i cittadini creando un sentimento positivo nei confronti dei medici. Bisogna applicare completamente la legge 113/2020 ed il Dlgs 81/2008.
A riguardo, stimolare un incontro con il Prefetto sarebbe molto utile in una prossima seduta della conferenza della sanità di area metropolitana.
Questo – conclude il coordinatore della conferenza sulla sanità dell’area fiorentina Nicola Armentano – è fondamentale anche per prevenire ulteriori gesti violenti nei confronti di medici ed operatori sanitari".
Sabatino e Ferrante (Pd): "Difendere il personale al servizio della comunità"
"Il PD di Pisa esprime profonda costernazione per il gravissimo episodio di violenza di cui è stata vittima una psichiatra, stimatissima responsabile dell’unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc dell’ospedale Santa Chiara. Al dispiacere per l'accaduto e alla trepidazione per le condizioni di salute della donna si aggiunge la vicinanza della nostra comunità ai suoi familiari e ai suoi colleghi. È necessario che medici e personale siano maggiormente tutelati, non è accettabile quanto avvenuto e si deve agire affinché non si ripetano fatti così sconvolgenti. Un atto vile che colpisce una donna dedita al suo lavoro e ai suoi pazienti, che si aggiunge ad altri episodi che hanno coinvolto operatori sanitari. Doverosa la partecipazione al presidio convocato oggi pomeriggio. È necessaria una riflessione da parte della dirigenza ospedaliera, degli enti locali e regionali per agire in difesa del personale che lavora al servizio della comunità. Chiediamo alle forze dell’ordine di fare tutto il possibile per individuare rapidamente il responsabile". Così Oreste Sabatino segretario provinciale Pd Pisa e Andrea Ferrante segretario del Pd Pisa.