"Street art, spettacoli e non solo": le proposte di Empoli in Azione per il 25 aprile
"Nello spirito delle parole della Senatrice Liliana Segre vorremmo proporre come partito politico Empoli in Azione le iniziative da sviluppare nei prossimi mesi nella nostra comunità". Inizia così il comunicato di Empoli in Azione in vista del prossimo 25 aprile. Di seguito le quattro proposte che il partito fa per i giovani del territorio.
1) Street art per la memoria. Nella nostra città è già presente un bellissimo murales che ricorda Remo Scappini e Rita Chiarini eseguito nel gennaio del 2021 dall’artista LIGAMA; opera fortemente voluta dal Presidente del Consiglio Comunale di Empoli Alessio Mantelassi. Quello che noi proponiamo è di eseguire un murales “sulla memoria” ad opera o dello street artist ERON o di Francisco BOSOLETTI, sul muro del Liceo Linguistico Virgilio (Piazza XXIV Luglio) in un luogo dove sono già presenti monumenti dedicati ai caduti e dove spesso vengono tenute celebrazioni per ricordare la Resistenza. Abbiamo indicato questi artisti perché abbiamo potuto apprezzare le loro opere già eseguite in numerose città italiane e straniere ma soprattutto perché sono persone che cercano di coinvolgere i giovani nella preparazione e nell’esecuzione dell’opera. Eseguendo i lavori sul muro di una scuola, ogni giorno gli alunni di quel complesso scolastico avrebbero modo di interagire con l’artista, così come gli alunni dell’istituto artistico Virgilio, potrebbero collaborare nelle fasi del progetto e in parte nell’esecuzione dell’opera.
2) Graphic Novel sulla resistenza. A nostro avviso andrebbe creata all’interno della casa della memoria una raccolta di libri di Graphic Novel sulla resistenza, sulla shoah, sull’antifascismo, formata sia da autori italiani che stranieri. Oramai da molti anni, questa forma di narrazione “ibrida” tra storia illustrata, giornalismo e fumetto è entrata nei programmi universitari ed è una forma artistica apprezzata da intellettuali come Umberto Eco e Oreste del Buono. La storia di Maus di Spiegelman sulla Shoah o il libro Persepolis di Satrapi sulla condizione della donna durante la rivoluzione islamica sono diventati oramai dei classici della letteratura. Nella casa della memoria, andrebbero altresì tenute presentazioni di autori di graphic novel con disegnatori, scrittori, artisti amati da un pubblico giovane. Così come sarebbe auspicabile raccogliere durante gli scambi studenteschi tra i paesi europei, libri di graphic novel di altre nazioni, per costruire una memoria europea condivisa di antifascismo e di lotta all’antisemitismo.
3) Istituto di letteratura musicale concentrazionaria. Creare un contatto formale tra la nostra comunità e l’Istituto di letteratura musicale concentrazionaria. Questo istituto è un centro di ricerca musicale, creato dal maestro di musica Francesco Lotoro, che ha raccolto oltre 8000 partiture di brani musicali, scritti nei campi di concentramento, nei gulag ed in altri luoghi di detenzione. Questo Istituto ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali per l’alta operazione storica e scientifica di raccolta, catalogazione di brani e di testi che altrimenti sarebbero andati dispersi. A nostro avviso utilizzando anche lo strumento della musica potrebbe essere un modo alternativo per avvicinare i giovani alla conoscenza della memoria e della shoah, in una città che ha visto nascere musicisti del calibro di Ferruccio Busoni e cantanti come Arturo Romboli.
4) Spettacolo di teatro politico Bunker Kiev di Stefano Massini. Prevedere nelle nostre scuole la visione dell’ultima opera teatrale del maestro Stefano Massini. Nonostante lo spettacolo teatrale “bunker Kiev” sia incentrato sulla recente guerra UcrainaRussa, il messaggio di questa rappresentazione di teatro politico è universale. Il bunker in cui lo spettacolo è ambientato, potrebbe essere un bunker di Stalingrado durante l’assedio tedesco oppure un bunker durante la rivolta del ghetto di Varsavia o durante la guerra del Vietnam. E’ uno spettacolo di forte impatto emotivo, pertanto da proporre solamente agli alunni delle quarte o delle quinte superiori, ma che sicuramente nonostante la brevità dello spettacolo, non può lasciare indifferenti, per i messaggi di forte impatto sulla violenza, sulla mancanza di memoria dell’uomo, sulla paura, sulla stupidità della guerra.