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Coldiretti Toscana, su riforma Dop e Igp: "Toscana grande sostenitrice"

Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana

Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (IG) è in gioco il primato italiano nell’Unione Europea con 883 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini a cui la Toscana contribuisce con 89 prodotti che sviluppano complessivamente un valore di 1,3 miliardi di euro (+18,6%). E’ quanto afferma il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi in riferimento all’approvazione all'unanimità da parte della Commissione Agricoltura dell'Europarlamento (ComAgri) della relazione sulla riforma delle Indicazioni geografiche (IG).

La Toscana, su iniziativa di Coldiretti, era stata tra le prime regioni in Italia a muoversi per sostenere la riforma, sensibilizzare l’opinione pubblica ed assicurare un contributo al dibattito organizzando diverse iniziative tra cui, la principale, lo scorso 13 gennaio, all’Innovation Center di Firenze. Iniziativa a cui aveva partecipato l’Europarlamentare e relatore della riforma, Paolo De Castro.

“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso Made in Tuscany alimentare che nel mondo vale oltre 6 miliardi di euro. – spiega il Presidente regionale, Fabrizio Filippi - Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che oltre all’impatto economico ed occupazionale rappresenta un patrimonio culturale ed ambientale del Paese”.

E’ importante – sottolinea Coldiretti Toscana – la volontà del Parlamento di indicare obbligatoriamente la provenienza in etichetta dei prodotti ad indicazione geografica protetta (IGP) per proteggere i consumatori dagli inganni ma è anche da rilevare l'emendamento di tutela anti-Prosek in cui si chiarisce come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp. Un indirizzo significativo – conclude Coldiretti Toscana - in attesa del pronunciamento definitivo sulla vertenza che oppone l’Italia alla Croazia da parte della Commissione. L’altro precedente è quello del bulgaro Bolgarè marchio bulgaro che una recente sentenza del Tribunale Europeo ha bocciato perché evocativo della Dop Bolgheri.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa

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