No al centro di permanenza per i rimpatri in Toscana, le associazioni del terzo settore ne discutono con Istituzioni e cittadinanza
Dopo l’appello contro l’apertura di un centro di permanenza per i rimpatri nella regione, lanciato a dicembre 2022 da oltre 40 associazioni, e che ha raccolto oltre trecento adesioni tra organizzazioni e persone singole, il 17 aprile prossimo alle 17.30 presso la sede Arci di Firenze in Piazza dei Ciompi si terrà un incontro che vedrà confrontarsi su questo tema le associazioni del terzo settore e le istituzioni locali .
L’ annuncio dell’apertura di un Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) in Toscana a fine 2022 da parte delle amministrazioni locali aveva portato alla mobilitazione di decine associazioni della società civile e privatɜ cittadinɜ del territorio che si ritroveranno per ribadire la propria opposizione anche a seguito delle recenti dichiarazioni di approvazione e alla linea politica del Governo Meloni che ha stanziato oltre 40 milioni di euro per l'apertura di nuovi CPR.
I centri di permanenza per i rimpatri sono strutture che, laddove già presenti, sono state teatro di situazioni di oppressione e marginalizzazione, caratterizzati da numerosi atti di autolesionismo, tentativi di suicidio, un inquietante utilizzo degli psicofarmaci come emerge da una recente inchiesta, nonché da otto morti avvenute nei CPR già presenti in altre Regioni negli ultimi tre anni. Luoghi opachi dove la difficoltà di accesso da parte della società civile e i limiti posti alla comunicazione verso l’esterno a chi viene recluso rendono quanto mai complessa la denuncia delle violazioni di diritti, mancando figure come il magistrato di sorveglianza, presente invece nelle carceri.
Violazioni che, infine, vengono già finanziate con enormi somme di soldi pubblici: 44 sono i milioni stanziati in tre anni secondo il rapporto di CILD “Buchi neri: La detenzione senza reato nei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR)” (2021) stilato su dati raccolti dal 2019 al 2021.
Per questi motivi, la società civile si oppone fermamente alla realizzazione di un nuovo CPR in Toscana, chiedendo una netta e immediata inversione di tendenza sia a livello territoriale che a livello nazionale e auspicando che le recenti prese di posizioni di alcune parti politiche locali in contrasto ai CPR siano un primo passo per un cambiamento di rotta proprio a partire dall’incontro del 17 aprile 2023.
Con la moderazione di Lorenzo Figoni (Mai più lager - No ai CPR), interverranno Nicola Datena di ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), Marco Zanchetta di MEDU (Medici per i diritti umani) e il Presidente dell’Autorità Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Mauro Palma. Per la Regione Toscana, il dialogo vede la partecipazione dell’Assessora Terzo Settore Serena Spinelli e Stefano Ciuoffo, Assessore Immigrazione. A partecipare saranno anche Antonella Bundu, Capogruppo Gruppo Consiliare Sinistra Progetto Comune, e i deputati Riccardo Magi e Emiliano Fossi, rispettivamente Segretario nazionale di +Europa e Segretario regionale del partito democratico.
L’incontro è stato organizzato dall’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) e dalla rete dell’Accoglienza Non Governativa (COSPE, ARCI, Oxfam, MEDU, Progetto Arcobaleno, Consorzio Martin Luther King, Progetto Accoglienza, Proforma coop Radici Umane, Cat coop sociale)
Fonte: Cospe Onlus