Uccide la moglie e la suocera, 38enne arrestato ad Arezzo
Un 50enne è stato arrestato questa mattina dalla polizia dopo aver ucciso con un coltello la moglie e la suocera nell'appartamento di via Benedetto Varchi ad Arezzo dove viveva con due figli.
L'uomo, di origine magrebina, ha agito nella notte. La suocera è morta subito, la moglie è deceduta in ospedale dove era stata trasferita in condizioni disperate. In casa erano presenti anche i figli della coppia, una bambina e un 16enne. Proprio quest'ultimo ha dato l'allarme.
Dopo il duplice omicidio, l'uomo si è rifugiato in un piazzale esterno. E' stato trovato in stato confusionale e avrebbe confessato subito il fatto: "Le ho ammazzate". Secondo le prime indiscrezioni, pare che il clima in casa fosse teso da tempo: la madre della moglie del 50enne sarebbe venuta spesso a dormire dalla figlia per proteggerla.
Duplice omicidio, in carcere 38enne
Si trova in carcere Jawad Hicham, l'uomo di 38 anni e non 50 come scritto inizialmente, che la notte scorsa ha ucciso la compagna e la suocera, Sara Ruschi 35 anni e Brunetta Ridolfi, 76 anni. Secondo una prima ricostruzione della polizia, che conduce le indagini, il 38enne avrebbe chiamato il numero di emergenza da una cabina telefonica dove ora la scientifica ha messo i sigilli per il sequestro. Secondo quanto emerso il figlio di 16 anni, che era in casa al momento dell'aggressione insieme alla sorellina di due anni, già in passato aveva allertato le forze dell'ordine. Brunetta Ridolfi è deceduta subito, Sara Ruschi in ospedale. Il 38enne è stato ascoltato già la notte scorsa dal pm Marco Dioni, adesso dovrà essere interrogato dal gip. Sara Ruschi conviveva con l'uomo da quasi vent'anni, nell'appartamento nel centro di Arezzo, e lavorava in una struttura ricettiva di Castiglion Fiorentino mentre Jawad Hicham faceva lavori saltuari.
Il sindaco Ghinelli: "Fatti che mai dovrebbero accadere"
Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha dichiarato: "Sconcerto, quello che ancora proviamo di fronte a fatti che mai dovrebbero accadere, condanna per il gesto di violenza estrema che non trova giustificazione e che chiede giustizia, solidarietà e vicinanza per due ragazzi loro malgrado testimoni dell'atto efferato che ha distrutto la loro famiglia sconvolgendo la loro vita. Arezzo rifiuta la violenza in ogni sua forma, e non permetterà mai che nonostante tutto, venga meno la sua identità di città quieta, civile, generosa, solidale ed accogliente".