gonews.it

Malattia di Chagas, nel programma Aoup testati oltre 3mila donatori risultati idonei

Domani, 14 aprile, ricorre la Giornata mondiale della Malattia di Chagas (tripanosomiasi americana): l’edizione di quest’anno è accompagnata dallo slogan "Cure universali e sorveglianza della malattia di Chagas dal primo livello di assistenza sanitaria". Dichiarata in occasione della 72a Assemblea dell'Oms-Organizzazione mondiale della sanità del 20 maggio 2019, viene celebrata il 14 aprile, giorno in cui il medico e ricercatore brasiliano Carlos Chagas, nel 1909, diagnosticò il primo caso umano della malattia su una bambina di due anni di nome Berenice.

E' una patologia poco conosciuta, nonostante si stimino 6-7 milioni di persone colpite in tutto il mondo. A causa dei movimenti migratori della popolazione latino-americana la malattia di Chagas non è presente soltanto nelle aree endemiche dei 22 paesi dell’America Latina, ma anche in aree non endemiche come il Canada, alcuni paesi del Pacifico occidentale e molti paesi europei tra cui, da alcuni anni, anche l’Italia.

Fa parte delle malattie tropicali neglette (NTDs) ed ha un grosso impatto sulla salute delle persone affette per le possibili complicanze cardiache e gastroenterologiche. Si stima che in tutto il mondo solo l'1% degli individui affetti abbia accesso alle cure sia perché inconsapevoli di essere malati sia perché sono pochi i centri che forniscono la diagnosi ed il trattamento e si occupano di ricerca attiva.
Gli obiettivi dell’Oms da raggiungere nel 2030 per l’eliminazione della malattia di Chagas come problema di sanità pubblica sono fondamentalmente due: 1) l’eliminazione della trasmissione della malattia (anche quella attraverso le donazioni di sangue e di trapianti d'organo); 2) l’estensione del trattamento al 75% delle persone colpite.
L'Aoup é impegnata dall'entrata in vigore del Decreto ministeriale del 2 novembre 2015 nello screening sierologico dei donatori di sangue a rischio, per tutti Centri trasfusionali dell'area vasta Toscana nord-ovest.

Ad oggi, grazie alla collaborazione del Programma "Monitoraggio delle parassitosi e formulazione di algoritmi diagnostici" dell'Aoup (responsabile Fabrizio Bruschi, professore ordinario di Parassitologia e malattie parassitarie) con la Sezione dipartimentale di Microbiologia micologica (direttore Antonella Lupetti, professore associato di Microbiologia e microbiologia clinica) sono stati testati sierologicamente oltre 3000 donatori di sangue che nella stragrande maggioranza dei casi sono risultati negativi e quindi idonei per la donazione.

Fonte: Aoup - Ufficio Stampa

Exit mobile version