All'interno della rassegna che promuove incontri con gli autori locali, la Biblioteca comunale "Indro Montanelli" di Fucecchio organizza un dialogo con Giovanni Taddei che presenta il suo libro "Il bidello. Storie e storiacce della scuola d'oggi", in collaborazione con l’associazione culturale Iter mentis.
Presente, oltre all'autore, l’attore Andrea Giuntini che leggerà alcuni brani dell’opera.
La parte del moderatore sarà di Andrea Mancini, per la casa editrice "La conchiglia di Santiago".
Il bidello. Storie e storiacce della scuola d'oggi, offre uno sguardo inedito sulla scuola ad alta complessità del Comprensorio del Cuoio, oltre a narrare la vicenda umana di un anziano bidello, solitario antieroe e peccatore.
Ore 17.30
Biblioteca comunale
Piazza Vittorio Veneto 26/a biblioteca@comune.fucecchio.fi.it 0571 268229
È già un piccolo caso letterario, questo libro di Giovanni Taddei, manager del turismo, diventato – dopo il Covid – bidello in una scuola del comprensorio del cuoio, dove le differenze etniche sono all’ordine del giorno. Taddei ha raccontato questa scuola, in Italia sempre meno particolare, anche se non in queste dimensioni (si parla di oltre cinquanta provenienze da nazioni diverse per i suoi alunni), e l’ha raccontata con l’ironia tipica di un libro rock, con personaggi che assomigliano ai mitici Blues Brothers, del film con John Belushi. Il libro già in fase di pre-distribuzione ha incontrato un interesse critico davvero straordinario, con articoli importanti sulla maggior parte della stampa.
Adesso, a partire dalla Biblioteca Montanelli di Fucecchio, si comincia con le presentazioni. La prima sarà appunto venerdì 14 aprile alle 17,30, alla presenza dell’autore e dell’attore Andrea Giuntini, che leggerà alcuni brani davvero irresistibili. Presenta Andrea Mancini della casa editrice La conchiglia di Santiago.
Il libro: Protagonista è il Bianchi, un anziano bidello alle prese con l'ultimo anno di lavoro che lo separa dalla pensione in una difficile scuola della profonda provincia toscana, frequentata da bimbi che provengono da ogni parte - economicamente povera - del mondo. Il Bianchi è un uomo scorbutico, solo e politicamente scorretto: la moglie lo ha lasciato da un anno e la figlia vive a Milano con il suo compagno. Il Bianchi ha un unico amico, il vecchio cane Dicche, a cui confida i suoi patemi e con cui ascolta blues, sua grande passione, coltivata sin dalla giovinezza. I nemici contro cui il Bianchi combatte ogni giorno, una battaglia senza quartiere nella scuola, sono quelli che lui definisce i pestiferi figliolotti, le maestre vipere e rospe, quel brodo del collega Gianni. L'epilogo della storia segna la redenzione del Bianchi, in modo tanto tragicomico quanto ricco di colpi di scena ed il tutto a ritmo di blues. Il testo, oltre a narrare la vicenda umana del Bianchi, solitario antieroe e peccatore, vuole offrire uno spaccato della scuola italiana contemporanea all'interno del Comprensorio del Cuoio, uno tra i più importanti distretti industriali della nazione. Lo sguardo del bidello sulla vita scolastica è sì quello più umile nella scala gerarchica ma, proprio per questo motivo, è anche il più ampio, una sorta di visione grandangolare dal basso che tutto abbraccia e tutto svela.
Giovanni Taddei, classe 1961, vive fino all'età di 28 anni a S. Croce sull'Arno (Pi). Nel 1989 si sposa e si trasferisce ad Empoli (Fi). Per 32 anni svolge il ruolo di amministratore in un'azienda che si occupa di turismo. Con l'arrivo del Covid la sua carriera professionale svolta verso la pubblica scuola: diviene bidello, che è il mestiere che all'oggi sta svolgendo.
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