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Eros Ramazzotti e il malore della fan, Croce Rossa Firenze: "Tutto risolto"

Durante il concerto a Firenze Ramazzotti ferma lo show al malore di una fan. Alle sue parole durante il soccorso, la Croce Rossa inizialmente ha valutato "azioni legali", poi tutto si è risolto. L'artista: "Da sempre sostenitore del volontariato"

La Croce Rossa Italiana, Comitato di Firenze, annuncia di star valutando di procedere per vie legali dopo le parole di Eros Ramazzotti, durante il concerto del 4 aprile al Mandela Forum. Come ripreso in un video pubblicato sui social e diventato virale, il cantante ha fermato lo show nel momento in cui una fan, tra le prime file, si è sentita male. Sceso dal palco, si sente il cantante al microfono rivolgersi ai volontari, "siete arrivati 10 minuti dopo, era già morta" o ancora, "siete in 18, ma che fate?".

Parole che, nella giornata di ieri, hanno avuto ferma risposta. "In riferimento al video che sta circolando sui social ed è stato rilanciato da alcuni media locali e nazionali, in cui il cantante accusa di negligenza i volontari della CRI, il Presidente del Comitato di Firenze della Croce Rossa Italiana Lorenzo Andreoni ritiene opportuno intervenire per tutelare i soccorritori intervenuti e chiarire la dinamica dei fatti" dichiara in una nota la Croce Rossa.

"Ci dispiace che il Signor Ramazzotti se la sia presa con i nostri volontari davanti a migliaia di persone, quando dalla relazione sui fatti in nostro possesso, la prima squadra intervenuta in soccorso della persona in questione è arrivata sul posto in tempi più che consoni" afferma Andreoni. "Solo la seconda squadra li ha raggiunti qualche minuto dopo, poiché impossibilitata a passare dal corridoio sottopalco proprio dal personale in servizio d'ordine dello staff di Ramazzotti stesso, che li ha costretti a farsi largo attraverso la folla".

"Ci tengo a sottolineare che tutti i volontari CRI attivati per questi grandi eventi, agiscono secondo protocolli precisi e piani sanitari concordati con il 118. Sminuire la loro preparazione e il loro lavoro con parole di scherno lanciate con leggerezza da un palco, in una serata in cui tutto è spettacolo, è un comportamento inaccettabile. Il volontariato va tutelato - prosegue il presidente del Comitato di Firenze - e con esso la professionalità di tante donne e uomini che prestano servizio gratuitamente alla popolazione. Non tutto può diventare spettacolo e tantomeno con atteggiamenti diffamatori. Noi non abbiamo mai lasciato solo nessuno, da Ennio Morricone in persona, alla fan dell’altra sera, che - per fortuna - non presentava alcuna criticità sanitaria urgente, tanto che è rimasta a godersi il concerto".

"Come rappresentante dei 1200 volontari della Croce Rossa Italiana di Firenze - conclude Andreoni - mi sono rivolto al nostro legale, Avvocato Massimiliano Manzo, con il quale stiamo valutando come procedere nei confronti di Eros Ramazzotti".

Chiarito l'accaduto, Ramazzotti: "Era ironia. Da sempre sostengo il lavoro dei volontari". Croce Rossa: "Tutto risolto per il meglio"

Dopo le parole riprese in video del cantante e dopo che la Croce Rossa di Firenze aveva annunciato di valutare vie legali, arriva il chiarimento dello stesso Ramazzotti. "Ho ironizzato sui tempi di intervento dei ragazzi del soccorso su una signora che vedevo a pochi metri da me. Ho parlato di "10 minuti" ma era un modo per dire, una battuta, fatta soprattutto per fare sorridere la signora che in piedi in mezzo ai fan scatenati delle prime file, aveva avuto un piccolo mancamento. Ho interrotto lo show proprio per dare il tempo ai ragazzi di arrivare e infatti in pochissimo tempo erano con lei" chiarisce l'artista. Ramazzotti ha inoltre aggiunto di apprezzare e di essere da sempre un sostenitore dei volontari, "un patrimonio inestimabile della cultura del nostro paese e mi spiace se ancora una volta un video, chiaramente ironico, sia diventato un'occasione per facili clic. W il volontariato". Il manager di Eros Ramazzotti, Gaetano Puglisi, ha raggiunto i vertici della Croce Rossa e l'accaduto è stato definitivamente chiarito.

Da Firenze, il presidente Lorenzo Andreoni ha commentato: "Eravamo fiduciosi che non fosse volontà di Eros Ramazzotti accusare i nostri soccorritori" aggiungendo che ogni dubbio si è dissipato. "Accogliamo con sollievo il chiarimento da parte sua, con il quale ha specificato che non era affatto sua intenzione criticare l'operato dei volontari" proseguono dalla CRI di Firenze, "ma anzi ha rinnovato la sua stima nei confronti di tutti coloro che prestano quotidianamente servizio per gli altri e della Croce Rossa Italiana". Dall'organizzazione fiorentina infine, viene aggiunto: "Siamo lieti che tutto si sia risolto per il meglio" con un invito a Firenze "per un saluto e una foto insieme ai nostri volontari!".

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