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Proteste al Ferraris-Brunelleschi, la Cgil: "Ascolto e apertura verso gli studenti"

Non esiste la scuola di “qualcuno”, esiste la scuola “di tutti”. Ascoltare le istanze di lavoratori e studenti, creare un clima sereno e coinvolgente, promuovere un’idea di scuola all’altezza delle sfide di oggi

La scuola rappresenta per definizione e per contratto una comunità educante costituita dal corpo docente, dal personale ATA, dai genitori e dagli studenti, che ne costituiscono il perno centrale.

Le istituzioni scolastiche rappresentano un presidio di democrazia sul territorio, sono luogo di confronto, di ascolto e inclusione sociale e culturale, oltre a rappresentare laboratori di idee che costruiscono con il loro lavoro quotidiano cittadini consapevoli.

Ogni singolo lavoratore della scuola democratica e costituzionale mette a disposizione la propria professionalità a favore degli studenti, del territorio, della società. Questo impegno deve essere accompagnato da analogo impegno da parte dell’amministrazione scolastica, la quale deve valorizzare adeguatamente il proprio personale, metterlo nelle migliori condizioni lavorative, assicurare l’ascolto delle istanze, promuovere un ambiente sereno e coinvolgente, garantire il raggiungimento degli obiettivi educativi della scuola liberamente individuati dai docenti, favorire l’autonomia decisionale degli organi collegiali.

Medesima attenzione, con ascolto e apertura, deve essere prestata verso gli studenti, i quali stanno rappresentando il bisogno di riappropriarsi dei propri spazi di discussione e socialità, dopo anni di pandemia in cui questo è stato loro precluso.

E’ necessario quindi che la scuola superi i motivi che l’hanno spinta a non permettere l’assemblea studentesca in presenza, vista la insussistenza dei problemi relativi alla mancanza di spazi e al presunto obbligo di sorveglianza da parte dei docenti. Si garantisca quindi il diritto degli studenti e riunirsi e si realizzino tutte le attività formative, didattiche e progettuali che hanno da sempre rappresentato un punto importante di arricchimento dell’offerta formativa per l’istituto.

Rivolgiamo poi un invito all’opinione pubblica del territorio e in particolare a tutti coloro che ritengono di esprimere giudizi in merito alle scelte didattiche dell’istituzione scolastica. Asteniamoci dall’affrontare le questioni relative all’istruzione con superficialità e povertà di analisi e abbandoniamo una volta per tutte l’idea che gli istituti superiori a indirizzo tecnico debbano limitarsi a licenziare manodopera “pronta all’uso” per un mercato del lavoro a basso tasso di conoscenza e non debbano preoccuparsi della formazione integrale del futuro cittadino. E’ un’idea - del tutto ideologica - che ha già mostrato ampiamente i propri limiti e che tra l’altro non è nell’orizzonte strategico di questo territorio, come anche condiviso dalle parti sociali e dalle amministrazioni locali nel Patto per la Formazione dell'Empolese-Valdelsa.

Per questa organizzazione sindacale l'istruzione rappresenta la chiave e la possibilità per conoscere e costruire una propria idea di mondo e di futuro ed è lo strumento più valido per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento. A tal proposito invitiamo a partecipare all’inziativa del prossimo 21 aprile che, nel centenario della nascita di Lorenzo Milani, chiama a raccolta accademici, mondo della scuola e settori produttivi  a riflettere su Orientamento, formazione e libertà nel lavoro (il programma al seguente link: http://www.flc-toscana.it/a/donmilani/iscrizioni)

In conclusione, facendo proprie le molteplici segnalazioni giunte a questa Organizzazione Sindacale da parte di docenti e ATA riuniti in assemblea, nonché le legittime richieste di studenti e genitori espresse nella manifestazione di sabato 1 aprile, la FLC continuerà a impegnarsi affinché vengano adeguatamente recepite non solo dall’amministrazione del Ferraris-Brunelleschi, ma anche dall’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, il quale per le proprie competenze è necessariamente chiamato a intervenire.

Emanuele Rossi, Flc-Cgil

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