Appalto truccato per mezzi di pulizia stradale, la finanza denuncia 6 persone
Tentata corruzione, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente: queste le accuse mosse nei confronti di 6 indagati sul proceimento falsato negli appalti di spazzamento e igiene urbana per una società pubblica della Lucchesia e una società per azioni di Firenze.
La finanza di Lucca avrebbe analizzato una procedura per il noleggio di mezzi per la raccolta rifiuti, notando che era stata bandita in periodo in cui il socio privato della società pubblica era in liquidazione da oltre 4 anni (un'azienda romana) e l’amministratore delegato della stazione appaltante era stato nominato proprio in rappresentanza della società romana.
L'indagine ha fatto emergere l'ipotesi di un accordo sotto banco tra l'amministratore della società pubblica con il legale rappresentante dell'operatore economico di Firenze, prima della pubblicazione della gara. Sono stati documentati incontri ripetuti anche a pranzo nella sede della società fiorentina già a giugno e luglio 2021, in un periodo precedente alla pubblicazione della gara. I criteri di valutazione della gara venivano aggiornati di volta in volta per favorire il competitor con cui si era accordato.
I rappresentanti delle aziende si erano accordati anche per l’individuazione dei componenti della commissione di gara, con l’intercessione di un professore universitario, dirigente di un dipartimento di ingegneria dell’Università di Firenze, con il quale l’imprenditore fiorentino stava sviluppando altri importanti progetti nel settore delle energie rinnovabili.
L’amministratore delegato, per garantire il successo dell’illecito accordo, restava in continuo contatto con l’imprenditore fiorentino e con il presidente della commissione di gara durante tutta la fase di svolgimento della gara, anche incontrandosi personalmente con il primo presso la sede della società fiorentina e con il professore presso gli uffici dell’Università di Firenze.
I requisiti innovativi introdotti nel disciplinare a seguito dell'insistenza dell’amministratore delegato, avevano consentito di ottenere punteggi aggiuntivi in favore della società di Firenze, rilevando che la commissione di gara aveva riconosciuto una premialità all’offerta presentata da quest’ultima senza eseguire alcun riscontro o approfondimento di quanto genericamente dichiarato.
In un caso veniva accertato che la Commissione attribuiva un coefficiente “OTTIMO” per una riduzione dei tempi di consegna rispetto al termine massimo previsto dal disciplinare di gara di un solo giorno (209 giorni su max 210). In altri casi, invece la medesima commissione non dava alcun rilievo o comunque non approfondiva la circostanza secondo la quale in presenza di un’offerta economica per mezzi prodotti dalla stessa casa costruttrice e con analoga motorizzazione, fatta dai due principali partecipanti, il competitor fiorentino aveva indicato consumi più bassi cosicché anche l’offerta economica era più vantaggiosa.
L’amministratore delegato, dopo l’avvenuta temporanea aggiudicazione di 3 dei complessivi 5 lotti
in favore della società fiorentina, aveva conttato l’amministratore colluso per concordare un appuntamento avvenuto presso la sede del competitor. A quell'appuntamento si è presentato anche la guardia di finanza che ha portato all'annullamento della gara. La tentata corruzione era stata quantificata in 115mila euro.