Patto per il lavoro, Nardini: "Dei 53,8 milioni disponibili già stanziata la prima metà"
Ci sono anche interventi per favorire l’occupazione sulle aree interne nel nuovo Patto per il lavoro della Regione Toscana. La commissione per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle Aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai, ha tenuto sul tema un’audizione dell’assessora regionale Alessandra Nardini, nella seduta di questo pomeriggio, lunedì 3 aprile. L’assessora era appena rientrata da Sestino (Arezzo), dove è stato aperto questa mattina un nuovo sportello decentrato per il lavoro. “Nel patto per il lavoro che la Regione ha delineato con le Province è stata individuata una linea per le aree interne – spiega il presidente Marco Niccolai – e per gli interventi che devono essere messi in campo dai singoli territori provinciali. In virtù anche di questa buona notizia, posta la questione del rilancio economico e occupazionale dei territori, ho chiesto all’assessora di intervenire per informare la commissione”.
“Per la Toscana sono disponibili 53,8 milioni di euro, grazie allo sblocco dei residui dei vecchi ammortizzatori in deroga”, ricorda Alessandra Nardini. Il Patto per il lavoro consiste in un pacchetto di nove misure di politica attiva finalizzate a favorire l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, oltre che nuova occupazione: dagli assegni per l’impiego ad azioni a sostegno della fase di 'start up' di impresa e voucher di conciliazione, da misure destinate a lavoratrici e lavoratori coinvolti in crisi aziendali a veri e propri incentivi all'occupazione. “Abbiamo attivato un percorso non scontato e non breve di confronto e partecipazione con le amministrazioni locali per decidere come utilizzarle e come ripartirle su base provinciale”. Un percorso condotto “attraverso il metodo della concertazione, ampia e approfondita, con le parti sociali regionali e i soggetti presenti nella Commissione regionale permanente tripartita. Il confronto si è inoltre allargato ai territori, attraverso tavoli provinciali che hanno visto il coinvolgimento delle parti sociali. A Irpet abbiamo chiesto di fornirci gli indicatori, ai tavoli provinciali di definire la ripartizione del budget complessivo assegnato alla singola Provincia”. In questa prima fase, spiega ancora Alessandra Nardini, “abbiamo stanziato la metà delle risorse disponibili, 26,9milioni di euro. Successivamente definiremo l’assegnazione della seconda metà, per essere ancor più efficaci e rispondere in modo ancor più adeguato. Per le politiche del lavoro saranno disponibili anche le risorse di Gol, riforma delle politiche attive prevista dal Pnrr, che per la Toscana prevede oltre 50milioni di euro, e poi la nuova programmazione del Fondo sociale europeo 2021-27. Cerchiamo così di rispondere alla necessità di provare a contrastare distanze territoriali. Sono partite le prime misure, contiamo di far partire ogni avviso, concertando la tempistica e l’ordine degli avvisi”.
“Si tratta di misure fortemente apprezzabili”, osserva il presidente Niccolai, che esprime un giudizio positivo “anche per il lavoro di concertazione fatto dall’assessorato, che sui territori è stato particolarmente apprezzato. Sarà interessante capire ora la tempistica dei vari avvisi e valutare a fondo come la presenza di Comuni periferici e ultra periferici abbia inciso nella determinazione del budget in ogni provincia”. Dai consiglieri Mario Puppa, Cristiano Benucci, Donatella Spadi, Elisa Tozzi numerose richieste di approfondimento, in particolare sull’apertura di sportelli decentrati e sulla formazione del personale dei centri per l’impego, come ha chiesto la vicepresidente Luciana Bartolini. “Abbiamo fatto un’analisi insieme ad Arti (l’Agenzia regionale toscana per l’impiego, ndr) per localizzare sportelli decentrati. Ne abbiamo già aperti a Pontremoli, Carmignano, Altopascio, due in Garfagnana, Piazza al Serchio e San Romano in Garfagnana, a Sestino, un servizio per l’impego per Fucecchio-Cerreto Guidi; nei prossimi giorni partiranno anche a Montalcino, Gaiole in Chianti, Sovicille, Cascina, Marradi e Fosdinovo. Ogni provincia avrà sportelli decentrati, resteranno aperti un giorno la settimana, ma disponibili ad aumentare le aperture in questa fase di sperimentazione, laddove se ne ravvisi la necessità, anche alla luce delle nuove assunzioni nei centri per l’impiego: in Arti, siamo già a circa 800 assunzioni, arriveremo a 1.043. Il personale è sottoposto a doppia formazione. Siamo stati la prima regione ad aprire sportelli decentrati”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa