Protesta all'Itis di Empoli, Intifada: "Serve una scuola inclusiva"
Sulla protesta di studenti e studentesse contro la dirigente scolastica dell'Itis Ferraris Brunelleschi di Empoli è intervenuto anche CSA Intifada. Questa la nota.
Apprendiamo dalla stampa della manifestazione degli studenti dell' istituto superiore Itis di Empoli per chiedere "il diritto" ad avere uno spazio per assemblee studentesche, uno spazio che invece viene negato dalla preside dell'istituto tirando in ballo "la sicurezza" "la presenza di forze dell'ordine" e di "spazi non adeguati per 1500 ragazzi". "La Pantera siamo noi" negli anni '90 fu un movimento autonomo che nacque dall'esigenza da parte degli studenti contro una legge, la legge Ruberti dove vedeva il loro futuro sfumare, guardare verso un diritto allo studio non appropriato, a strumenti negati, a leggi che stavano andando contro la necessità collettiva. Furono occupate scuole e atenei e partirono le prime autogestioni che continuarono anche fuori dall'ambito scolastico. Nel 2023 dopo esser usciti da 2 anni di emergenza covid, che ha visto togliere ad i ragazzə un adolescenza da vivere e ascoltare, da un tempo che quasi sembrava che i ragazzi fossero dimenticati in quei DPCM annunciati dalla TV, emozioni scappate, sogni spenti e condivisioni vissute sulla pelle. Adesso si devono riprendere il loro tempo! Cè urgente necessità di recuperarlo quel tempo! Dovrebbero essere oltre ai genitori l'avere una scuola adatta a fornire strumenti che danno la possibilità ad aprire quelle idee e quei sogni che saranno il loro futuro. Nel 2023 con tutti gli strumenti tecnologici che possono essere forniti (DAD, videolezioni, palmari e cellulari, lavagne interattive, intelligenza artificiale) c'è bisogno di riconoscere la sensibilità di bisogni di PRESENZA. Di emotività personali che uno strumento artificiale non può dare e non può trasmettere! C'è bisogno di una scuola inclusiva che permette di esprimere e non di reprimere! Ci vuole sensibilità cara preside e non "sicurezza".