Comitato Per Un Altro Raddoppio contro Giani: "Non è più il nostro presidente"
Torna a farsi sentire il Comitato Per Un Altro Raddoppio all'indomani dell'aggiudicazione dell'appalto per il raddoppio della tratta ferroviaria Empoli Granaiolo. Lo fa con una dura lettera indirizzata a Eugenio Giani e firmata dal presidente Paolo Gaccione. Di seguito la missica.
Egregio Sig. Giani, lei non è più il nostro Presidente. Se le interessa, le spieghiamo perché:
1) questo progetto è in cantiere dal 2018, i cittadini (e solo gli interessati dagli espropri) l'hanno saputo dai giornali nel maggio del 2022.
2) gli interessati dagli espropri (informati con le modalità dette sopra) hanno avuto sessanta giorni di tempo per fare le osservazioni per chiedere modifiche al progetto. Hanno dovuto ingaggiare tecnici ed avvocati e prendere un appuntamento a RFI di Firenze, a proprie spese nei tempi strettissimi detti.
3) lei non ha mai risposto alle molte lettere e messaggi, anche social, di singoli cittadini e neanche al nostro Comitato. Nelle molte visite e inaugurazioni alle quali è stato presente nel corso di questi mesi, mai si è degnato di incontrarci, ne di intervenire (se non lei almeno l'assessore?) all'incontro, organizzato dalla Sindaco di Empoli, dove oltre trecento Cittadine e Cittadini si sono confrontati con RFI e i Sindaci di Empoli e Castelfiorentino. Per la Regione Toscana era presente un tecnico, venuto solo a perdere tempo e farne perdere a noi. Perché le risposte le volevamo e le vogliamo dall'unica Istituzione che ha voce in capitolo rispetto al progetto, la Regione, appunto. Ma questo lei lo contempla fra i suoi doveri.
4) lei ha abbandonato questi territori che verranno devastati da un'opera che, fatta con i termini e i presupposti previsti dal progetto definitivo, si rivelerà inutile e dannosa, un enorme spreco di risorse pubbliche. Infatti, come abbiamo cercato di farle osservare, inutilmente, in questi mesi, nasce vecchia, su un tracciato di centocinquantanni fa, fra case che hanno più di cento anni, con nessuna possibilità di sviluppo futuro. Oltre a ciò, ci chiediamo perché Siena non sia degna di un collegamento diretto con l'aeroporto di Pisa e il porto di Livorno, ma debba sempre passare da Empoli, o perché la zona del cuoio, uno dei centri manifatturieri più importanti d'Italia, non abbia ancora uno scalo merci degno di questo nome.
5) la procedura che è stata adottata è profondamente antidemocratica e, a nostro giudizio viziata da atti illeciti, come la mancanza di una vera Valutazione di Impatto Ambientale e da altri passaggi non eseguiti, a nostro giudizio, seguendo i protocolli in maniera adeguata o non tenendo in giusta considerazione le attuali condizioni ambientali/meteorologiche. Ma questa sarà materia del nostro ricorso al T.A.R. e delle nostre prossime azioni. Lei, Signor Giani non è più il nostro Presidente.