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Torrefazione 'censurata' da Facebook, FdI: "Politically correct grottesco"

Nel pomeriggio del 29 Marzo, i Consiglieri Comunali in quota Fratelli d'Italia, Emanuel Di Mauro e Manuel Razzuoli, si sono recati presso la torrefazione Caffè Negro di Limite sull’Arno per esternare la propria solidarietà alle titolari, colpevoli secondo Facebook (ed i suoi iscritti) di avere un marchio inneggiante un'offesa razzista, ma il marchio riporta niente di meno che il cognome del bisnonno che dette inizio all'azienda di famiglia, a cui è intitolata una nota via pubblica della municipio.

"Il fenomeno del Politically correct, dice Di Mauro, sta assumendo connotati che rasentano il grottesco, ledendo l'immagine di prodotti ed aziende che si vedono costrette al cambio della nomenclatura. In questo caso, c'è stato rappresentato che l'azienda del territorio di Capraia e Limite è stata vittima di accuse di razzismo da parte di utenti del noto social Facebook, il quale nel proprio algoritmo riconosce come offensivo il termine ' negro' (giustamente), ma in tal caso è inerente ad un cognome, per cui i titolari sono costretti a richiedere la forzatura ad un operatore e spiegarne l'origine".

Prosegue Razzuoli: "È inaccettabile che ad oggi, 2023, si presentino certe situazioni. Ci viene rappresentato che anche noti marchi hanno dovuto modificare il nome di certi prodotti come pasta o salumi perché considerati, a torto, offensivi. Nel caso di oggi, il Caffè Negro ha dovuto creare un altro marchio per il commercio estero ".

I due, assieme al militante Tommaso Pepe, affermano la loro solidarietà, ricevendo i ringraziamenti del caso, anche in quanto prima forza politica di espressione comunale ad essersi presentata presso l'azienda.

Fonte: Fdi Empolese Valdelsa

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