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Lavoro nero e caporalato a Prato, ministra Calderone in città

Le peculiarità del distretto pratese e il lavoro di contrasto all’illegalità sono stati al centro dell’attenzione del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone in visita a Prato questa mattina per un incontro istituzionale presso la Prefettura. Al tavolo di lavoro tutti i rappresentanti degli enti e delle istituzioni impegnati nella lotta all’illegalità e allo sfruttamento lavorativo.

Sul fronte politico oltre al sindaco di Prato Matteo Biffoni, erano presenti la parlamentare pratese onorevole Chiara La Porta, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, insieme con l’assessore regionale Alessandra Nardini e la consigliera regionale Ilaria Bugetti, l’assessore all’Immigrazione del Comune di Prato Simone Mangani e il Presidente della Provincia Simone Calamai.

Il prefetto di Prato Adriana Cogode ha coordinato i lavori, ai quali hanno partecipato la Questura, i Carabinieri (sia come comando provinciale che come gruppo di tutela del lavoro di Roma e ispettorato territoriale del lavoro), la Guardia di Finanza, l’Ispettorato del lavoro, il Dipartimento di prevenzione dell’Asl, Inps e Inail.

Al ministro sono stati illustrati i dati relativi al distretto, in particolare il lavoro di prevenzione e controllo scaturiti dalle attività ispettive delle forze dell’ordine e dei diversi organi competenti, ma anche i risultati di progetti specifici come il Protocollo per il contrasto al caporalato e al lavoro nero, in sinergia anche con la Procura della Repubblica, e il progetto Lavoro sicuro.

Quasi tre ore di confronto sulle diverse tematiche: lotta all’illegalità economica, contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento lavorativo, all’evasione fiscale e allo smaltimento illecito dei rifiuti.

Il ministro Calderone ha sottolineato l’unicità di un distretto come quello pratese particolarmente florido, ma al contempo bisognoso di interventi specifici sia sul fronte delle risorse umane sia delle normative da poter applicare: “E’ stata una giornata di lavoro importante, a Prato c’è forte sinergia tra tutte le forze che si occupano del territorio e le amministrazioni di ogni livello. Le ricadute economiche e sociali collegate al lavoro irregolare nel distretto di Prato hanno una dimensione tale che necessitano di un approccio multidisciplinare e un sistema di controlli organico – ha sottolineato il ministro -. Ci siamo posti un obiettivo chiaro: tenere conto della specificità del tessuto produttivo pratese e lavorare affinché le normative vigenti calate in un contesto così particolare possano migliorare e diventare efficaci in un territorio dove coesistono una serie di criticità. Per questo studieremo nuove e più efficaci strumenti per il contrasto al lavoro irregolare e tornerò nuovamente a Prato".

Un lavoro che si può innestare anche su quello in essere con il Piano nazionale di ripresa e resilienza: “Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha un compito importante, nell’ambito del Pnrr in particolare gestisce il piano nazionale contro il lavoro sommerso e soprattutto il piano nazionale per il contrasto al caporalato: abbiamo obiettivi importanti, perché nell’arco del prossimo triennio aumenteremo del 20% le attività ispettive su tutti i territori e portare a una riduzione complessiva del 2% del sommerso – ha spiegato il ministro -. Serve piena integrazione e collaborazione con tutti gli attori coinvolti, tenendo conto delle specificità dei singoli distretti. Prato è un ottimo esempio di sinergia sul territorio, rappresenterò a tutto il Governo la necessità di continuare su questa strada individuando gli strumenti legislativi più efficaci per contrastare quelle forme illecite di sfruttamento della manodopera e di gestione illecita delle attività produttive”.

Soddisfatto della visita il sindaco Matteo Biffoni: “Il ministro è stato di parola ed è venuto a conoscere da vicino il nostro territorio, ci convocherà a Roma per analizzare le possibili soluzioni alle necessità del distretto pratese. Abbiamo sottolineato anche la necessità sul territorio di un potenziamento dei presidi come ispettorato del lavoro, Inps, Inail e forze dell’ordine per contrastare le criticità. Prato è senza dubbio un modello, come ha riconosciuto anche il Ministro: abbiamo i nostri limiti e difetti, ma sicuramente a fronte di un fenomeno ben più grande delle competenze locali negli ultimi anni abbiamo fatto una serie di interventi in sinergia tra istituzioni che sono un caso unico e possono essere punto di riferimento per altri territori. Lavoreremo insieme per implementare gli organici ma soprattutto le normative per contrastare fenomeni come le aperture e chiusure facili delle attività, per cercare di allontanare dal mercato del lavoro chi non rispetta le regole”.

Intanto continuerà il lavoro portato avanti a livello locale, sia per quanto riguarda il contrasto allo sfruttamento lavorativo sia sulle ispezioni per la sicurezza sui luoghi di lavoro previsto dal progetto Lavoro sicuro che anche per quest’anno potrà contare sul finanziamento della Regione Toscana come ha assicurato il Governatore: “L’impegno e la collaborazione interistituzionale sono massimi – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani -, il progetto Lavoro sicuro voluto da Regione Toscana e Comune di Prato in questi anni ha portato buoni risultati e andrà ancora avanti, abbiamo già previsto lo stanziamento nella prossima variazione di bilancio”.

Fonte: Comune di Prato - Ufficio stampa

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