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Pronto soccorso, l'intersindacale medica: "Regione continua a non riconoscere le carenze"

Le osservazioni dell’intersindacale medica della Toscana alla proposta regionale per risolvere il sovraffollamento nelle strutture sanitarie e la crisi del sistema di emergenza-urgenza.

PREMESSA

Ripetutamente le OO.SS. hanno offerto e realizzato una attiva partecipazione alla realizzazione delle azioni regionali nelle materie oggetto di confronto, ritenendo con ciò di apportare un utile contributo di conoscenza al perseguimento dei comuni intenti di risolvere le criticità, migliorare la qualità dell’assistenza e delle condizioni di lavoro, così da dare sostegno al Sistema Sanitario Toscano.

In tal senso le OO.SS. hanno presentato (6 Novembre 2022) documenti con osservazioni e proposte in relazione ai seguenti documenti regionali

· Linee programmatiche per la riorganizzazione dell’attività di assistenza primaria a ciclo orario

· Linee programmatiche per la riorganizzazione dell’emergenza- urgenza territoriale

· Proposta di legge regionale “Misure urgenti per fronteggiare la carenza di personale nei servizi di pronto soccorso ospedaliero”

In assenza di approvazione della legge regionale sulla carenza di personale nel Pronto Soccorso e ritenendo urgente un intervento nel settore, le OO.SS. hanno presentato un ulteriore richiesta di provvedimenti urgenti in data 13/2/23, alla quale non è stata data alcuna risposta.

Le OO.SS. dell’intersindacale regionale esprimono apprezzamento per l’ impegno profuso nel predisporre un tale poderoso progetto nel tentativo di trovare soluzioni alla grave criticità del Pronto Soccorso, ciò non di meno non possono non evidenziare che molte delle richieste e proposte effettuate non hanno trovato applicazione, pertanto le rappresentanze sindacali prenderanno atto nelle risultanze derivate dal presente confronto, della concreta volontà dei vertici regionali di avvalersi della collaborazione dei professionisti e dei loro rappresentanti.

Il documento che presentiamo in risposta alla presentazione del 16/3 si compone di una analisi puntuale e commenti e in una successiva parte di proposte e indicazioni dell’intersindacale, alcune delle quali costituiranno pregiudiziale alla prosecuzione della collaborazione delle OO.SS. per lo sviluppo e successiva condivisione del progetto di intervento regionale.

Analisi e commento del documento

Pur essendo evidente che sia difficile esprimere pareri in approvazione, dissenso o proporre integrazioni su una formulazione preliminare, priva per lo più di modalità attuative e progetti definiti, riteniamo comunque necessario esprimere una valutazione quanto più possibile puntuale su quanto è stato proposto.

· Una valutazione dell’andamento degli accessi al Pronto Soccorso, come unico dato presentato, non costituisce un concreto ausilio alla risoluzione della problematica, soprattutto se non correlato ad altri fattori quali: reale corrispondenza di tutti i PS regionali ai requisiti previsti dal DM 70, situazione degli organici di ciascun PS e carenze rispetto alla dotazione necessaria a coprire l’attuale organizzazione, numero complessivo dei medici attualmente in servizio in PS rispetto alla dotazione organica complessiva prevista (carenza di sistema), variazioni prevedibili per pensionamenti, stabilizzazioni, specializzandi ecc), dotazioni di posti letto degli ospedali per acuti e per lungodegenti (scostamento dallo standard DM 70). Questi dati sono stati richiesti ripetutamente dalle OO.SS.

· Di estremo rilievo risulta inoltre, quale fattore determinante le problematiche di PS, il dato relativo alla mappatura e all’adeguamento dei posti letto per acuti e cronici, in relazione allo standard previsto dal DM 70 (3 posti letto per acuti ogni 1000 abitanti e 0,7 per lungodegenti e riabilitazione ogni 1000 abitanti). E’ evidente infatti che il boarding, vale a dire il perdurare dello stazionamento in PS dei malati pronti al ricovero, rappresenta uno dei fattori determinati di molteplici problematiche: rallentamento dei flussi di ingresso dei pazienti in PS che genera conflittualità e aggressività verso gli operatori, sovraccarico di lavoro del personale impegnato ad assistere pazienti in stazionamento, proteste reiterate dei pazienti barellati per ore prima del ricovero.

· La soluzione proposta per incrementare le opportunità di ricovero: riduzione dei tempi di degenza media dei reparti, dimissioni anche nei fine settimana, ecc… possono avere qualche effetto ma temiamo solo cosmetico e comunque non sufficiente e non immediato. In ogni caso, si scontrerebbe con le difficoltà di handover dei reparti per la insufficienza territoriale dei posti letto delle lungodegenze, delle cure intermedie, delle riabilitazioni, delle RSA che vanno contati e rapportati a una popolazione sempre più anziana.

· Analogamente il dato dell’attivazione dei percorsi di Fast Track e See & Treat nelle aziende, non darà gli esiti sperati se resterà scollegato dalle dotazioni organiche degli specialisti che dovrebbero sostenere tali percorsi e dalla disponibilità di logistica adeguata.

· Incredibilmente nell’analisi della situazione di carenza del personale medico dell’emergenza, manca il dato della carenza.

· Apprezzabile l’andamento e il confronto tra le aziende del rapporto tra accessi e ricoveri, ma non chiaro come dall’analisi di questi dati si possano dedurre fattori utili a modificarli e come. Non utile stilare pagelle con più o meno virtuosi. Il tasso di ricovero è estremamente variabile in base a una serie di fattori locali ed organizzativi che investo spesso anche la sfera del sociale. Riterremmo opportuno essere informati di quale utile riscontro sia estrapolabile dai dati presentati.

Da un’analisi incompleta e parziale non possono che derivare soluzioni parziali e come tali poco efficaci alla risoluzione della problematica. Il problema della crisi del Pronto Soccorso, presente da oltre un decennio, non può che essere affrontato con una preliminare accurata analisi organica dei vari fattori che l’hanno determinata, ivi inclusi gli inefficaci tentativi di risoluzione effettuati negli anni. Sarebbe utile un’attenta lettura del documento sottoscritto dai medici dell’emergenza, che contiene un’analisi verificata dall’esperienza e conoscenza diretta della problematica che si intende affrontare e dove le soluzioni prospettate, sia pur da riconsiderare rappresenterebbero una buona base di partenza. Nel documento regionale sembra evidente che mai si voglia ammettere che esistono situazioni di carenza, pur evidenti, ritenendo che si possano ottenere soluzioni efficaci senza provvedere a riconoscere e sanare le stesse carenze, ma continuando a perseverare nel tentativo di ricavare soluzioni stressando ulteriormente le risorse esistenti che spesso sono al lumicino.

Fonte: Anaao Toscana

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