Golar Tundra a Piombino, rigassificatore operativo da metà maggio
"L'arrivo della Golar Tundra rappresenta, simbolicamente, un traguardo della Toscana del fare. Una Toscana che vuole essere guida e punto di riferimento sia sul piano energetico che su quello ambientale e che si mette a disposizione per consentire al Paese di affrontare i riflessi della crisi legata alla guerra in Ucraina".
Così il presidente della Regione Eugenio Giani torna sull'arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto di Piombino. E ribadisce la necessità che, in parallelo all'insediamento della nave, vada avanti spedito l'iter delle compensazioni.
"Per le compensazioni - prosegue il presidente - essenziali per lo sviluppo di Piombino, penso che prevarrà lo spirito di squadra. E la prima prova sarà l'emendamento presentato da alcuni esponenti Pd, in linea con la strategia della Regione, al decreto legge ora in parlamento sul Piano di ripresa e resilienza, che prevede 40 milioni in più in aggiunta ai 40 milioni già previsti dall'accordo di programma. Il ministro Fitto, con cui ho avuto un colloquio preventivo, si è detto d'accordo. Se il parlamento approverà l'emendamento, ci saranno 80 milioni disponibili, che Invitalia potrà utilizzare per le bonifiche, che sono il primo passo per le compensazioni".
Giani: "La nave della libertà". Il rigassificatore Olt di Livorno aumenta la capacità
La Golar Tundra è arrivata a Piombino: "la nave della libertà" la chiama più volte il presidente della Toscana Eugenio Giani, commissario straordinario del Governo per l’opera, durante la conferenza stampa che si è svolta all’inizio del pomeriggio su uno dei moli del porto. La vedi, blu e bianca, che si staglia sullo sfondo di un cielo azzurro, baciata dal sole nel primo giorno di primavara, sul lato opposto della darsena che si allarga verso la zona industriale. Lunga 292 metri e larga quarantatré, alta cinquantacinque nel punto più elevato.
La nave acquistata dalla Snam - capace di garantire fino a 5 miliardi di metri di gas l’anno da immettere nelle condotte nazionali - è entrata ieri notte, domenica, nel porto della città toscana: diciannove giorni di navigazione da Singapore, attraverso l’Oceano indiano e il canale di Suez. A bordo ospiterà un equipaggio a turni di trenta persone. Un tubo lungo otto chilometri ed 800 metri, di cui un chilometro e duecento sotto il braccio di mare, la collegherà al gasdotto nazionale vicino all’Aurelia. A fine aprile saranno realizzati gli ultimi test e per metà maggio dovrebbe essere commercialmente operativa. Nei quattro serbatoi che si trovano al centro dello scafo potrà contenere circa 170 mila metri cubi di gas natutale liquefatto per volta; ed oggi, come informano i responsabili di Snam, si è chiusa anche la prima asta per mettere in vendita i quarantatré slot, ovvero un ‘pieno’ di gas, per i prossimi venti anni: tre nel porto di Piombino, gli altri off-shore, nell’alto Tirreno o nell’Alto adriatico "dove - spiega Elio Ruggeri, amministratore di Snam Fsru – stiamo valutando più ipotesi e siti ma prima di presentare ufficialmente il nuovo progetto abbiamo la necessità di interloquire sia con le istituzioni locali che con quelle nazionale". Da qui la richiesta di altri tre mesi di tempo per l’indicazione della destinazione: proroga concessa ed autorizzata dal commissario per il Governo Giani nei giorni scorsi.
Assieme alla Bw Sinagapore che sarà collocata a Ravenna, alimentata da navi metaniere, la Golar Tundra potrà contribuire per il 13 per cento al fabbisogno energetico. "Soprattutto – spiega Giani – questo impianto potrà garantire una diversificazione degli approvigionamenti dell’Italia e dunque la maggiore sicurezza energetica del Paese". "Per questo – si sofferma il presidente – la chiamo la nave della libertà: perché ci libera, almeno in parte, dalla dipendenza che più ci preoccupa, quella dal gas russo, e ci consente di non pagare alla Russia commesse i cui ricavi potrebbero essere utilizzati per la guerra in Ucraina". In parallelo anche il rigassificatore Olt che si trova dodici miglia al largo di Livorno aumenterà la propria capacità: da 3,75 a 5 miliardi di metri cubi. Un doppio contributo dunque da parte della Toscana.
Per Giani il fatto che in un anno esatto, da quando il governo si è rivolto a Snam, la nave sia già in porto e pronta a funzionare è "un esempio anche di efficienza e saper fare, senza tralasciare la preoccupazione di mettere in sicurezza il luogo, ascoltando il parere di tutti ed indicando, in sede di autorizzazione, una serie di precise prescrizioni". Sul rigassificatore pende un ricorso al Tar del Lazio da parte del Comune e del sindaco di Piombino: il tribunale ha rinviato la pronuncia a luglio. Il presidente Giani è comunque fiducioso e tranquillo su quanto fatto fino ad oggi. "Se poi ci saranno chiesti correttivi, li metteremo in pratica" annota.
Ora l’attenzione è concentrata sulle compensazioni per il territorio. "La Toscana sta dando un grande aiuto all’economia del Paese e la Toscana chiede al Governo che per Piombino ci siano giuste compensazioni – illustra Giani - Dunque risorse per la bonifica dei siti ex siderurgici della città: ai 40 milioni di euro frutto di un accordo di programma da tempo firmato con lo Stato ne vanno aggiunti almeno altrettanti e il primo atto di buona volontà sarebbe l’approvazione di un emendamento su questo già presentato in Parlamento. Ma le compensazioni che chiediamo e per cui la nave diventa un’opportunità riguardano, tante per citare le più importanti, anche lo sconto in bolletta per imprese e cittadini, investimenti sulle fonti di energia rinnovabili in loco, il sostegno al parco archeologico della Val di Cornia e alla realizzazione della strada, la 398, attesa da tempo per collegare l’Aurelia al porto senza passare dal centro della città". "Le avevamo discusse con il precedente Governo Draghi – ricorda il presidente della Toscana – e ritengo che il nuovo Governo le confermerà, una volta che ci siederemo attorno ad un tavolo".
Ad oggi esistono 48 navi rigassificatrici nel mondo, di cui solo venticinque con una capacità di stoccaggio di gas liquefatto tra 160 e 180 mila metri cubi come la Golar Tundra. In Europa ci sono in fase di studio e sviluppo dieci nuovi progetti di navi rigassificatrici: sei in Germania, uno in Olanda, Estonia e Finlandia, uno in Francia. E per nove su dieci, spiega Snam in una nota, sono stati scelti luoghi lungo la costa, in porti cittadini o a ridosso di località abitate.
Fonte: Regione Toscana