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Inps sospende indennità per 16 mesi ad anziana di Vinci, ripristinato il diritto

Quasi un anno e mezzo, nello specifico 16 mesi, nei quali l'Inps ha negato l'indennità di accompagnamento da 526 euro mensili che spettavano a un'anziana di Vinci. Il torto è stato rimediato solo grazie all'aiuto del patronato Cgil e del tenace impegno di Marta Pannini, volontaria della Spi-Cgil impegnata come operatore previdenziale.

Solitamente Pannini si occupa del recupero dei 'diritti inespressi', ossia i contributi che le persone in difficoltà non sanno di avere e che l'Inps non concede in automatico. Nel 2022 sono stati 680mila euro per la provincia di Firenze i soldi recuperati per le persone fragili. "Solitamente sono le donne sole con reddito basso a non beneficiare di contributi che gli spettano di diritto - spiega Mannini -, ma il caso di questa anziana di Vinci è proprio un diritto negato in toto".

In questo caso tutto nasce dopo la revisione dell'indennità di accompagnamento per questa signora con gravi problemi di mobilità. Siamo a luglio 2021, in piena pandemia, e la donna chiede e ottiene tramite il patronato che la convocazione venga spostata a ottobre, a condizioni più favorevoli. Così avviene, l'indennità viene riconfermata (soldi fondamentali per pagare una badante che possa assistere la donna, incapace purtroppo di vivere in autonomia). Ma questo pagamento non arriva, e non arriva da ottobre 2021 fino a gennaio 2023. Dopo due anni arriva una telefonata al patronato da parte di una lontana cugina dell'anziana. Non sappiamo come questa anziana possa aver sopperito alla mancanza di questo contributo, probabilmente con risparmi propri, ma la situazione è veramente difficile.

Così Pannini interviene con maggior incisività e in capo a un mese il 14 febbraio l'Inps ripristina il contributo, stavolta veramente, e corrisponde gli arretrati: 8.300 euro.

"Abbiamo avuto fortuna - spiega Pannini - ma non è il solo caso, potrebbero essercene altri sommersi". Come sempre, l'invito è a chiedere aiuto.

Elia Billero

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