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Cooperazione internazionale sanitaria, confermati tre progetti con Tunisia, Albania, Senegal

Mai forse come adesso, dopo la pandemia da Covid-19, è chiaro come la salute sia un tema globale e dunque appare evidente l’importanza della cooperazione sanitaria internazionale. La giunta toscana, in continuità con il passato, ha approvato nelle ultime sedute tre programmi, stanziando 170 mila euro per finanziare la seconda fase della riforma della sanità pubblica tunisina, 225 mila euro per il potenziamento del sistema di emergenza sanitaria in Albania e circa 205 mila per rafforzare i servizi territoriali per la salute di adolescenti, donne e bambini in Senegal.

“In un momento come quello attuale che non ci vede ancora usciti da una crisi sanitaria globale, proseguire in questo impegno pone l’accento sul carattere universale della salute” spiega l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, che ha portato in giunta la delibera. “La salute – prosegue - è una condizione di inclusione che ci rende tutti attori di un unico scenario, dove delle linee non sarebbero altro che la dimostrazione dell’impotenza dei confini di fronte alla forza di un diritto globale”.

I tre programmi di interesse regionale strategica (Pirs l’acronimo) sono il risultato di un percorso partecipato che ha coinvolto più attori attivi nel mondo della cooperazione sanitaria internazionale in Toscana. Il coordinamento è affidato al Centro di Salute Globale della Regione Toscana, la struttura interna all’azienda ospedaliera-universitaria Meyer a Firenze che cura le iniziative di cooperazione sanitaria internazionale e di tutela della salute dei migranti.

La cooperazione sanitaria in campo internazionale rappresenta un punto qualificante del programma di governo della Regione Toscana e riveste un ruolo decisivo nell’ambito della sfida della cooperazione: un contributo alla costruzione di sviluppo nei paesi più svantaggiati del mondo, ma anche elemento di crescita di competenze e know how del personale impiegato nel sistema sanitario regionale nell’ambito della gestione delle epidemie, cura e trattamento di nuove patologie e accoglienza e mediazione culturale con i migranti. I tre progetti, infatti, da un lato concorrono al raggiungimento degli obiettivi di sanità pubblica e salute della cittadinanza dei tre paesi destinatari - Tunisia, Albania e Senegal - ma dall’altro contribuiscono a far accrescere le conoscenze e competenze degli operatori del sistema sanitario regionale toscano che vi partecipano.

Fonte: Regione Toscana

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