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"Ivonne abita qui", mostra dell'artista Barbara Fluvi all'Orcio d'oro

La mostra "Ivonne abita qui, ma Barbara Fluvi" non esiste, si apre il 10 marzo alle 18,30 con in programma una serie di eventi sulle donne e intorno a loro, realizzati in collaborazione con gli Assessorati alle Pari Opportunità e Cultura del Comune di San Miniato e con la Commissione Pari Opportunità dello stesso Comune.

Il programma

Venerdì 10 marzo, alle 18 e 30: Inaugurazione di Ivonne abita qui, ma Barbara Fluvi non esiste

Lunedì 13 marzo alle 21 e 30 Marilina Veca, importante giornalista romana, ci parlerà di stalking e di violenza, presentandoci una serie di libri di forte impatto, ma anche di semplice lettura, da lei scritti negli ultimi anni.

Giovedì 16 ore 21 e 30 Federica Caponi, Simone Ferretti e GasArti presentano Chiudendo gli occhi. Per meglio ascoltare, la parola "stupro" per la prima volta usata dall'avvocato Tina Lagostena Bassi: una performance e una riflessione sulla violenza alle donne.

Domenica 26 marzo ore 17 Stefano Vestrini e il suo gruppo si esibiranno in Gli occhi di Charlie sono azzurri, uno spettacolo di fortissima intensità sul giovane Charlie Chaplin e sui suoi primi rapporti con le donne, con un affiatato gruppo di attori e musicisti: Andrea Miluccio, Charlie Chaplin; Silvia Bagnoli, Oona O’Neill, Caterina Vestrini, Geraldine Chaplin, Antonio Fornaroli, clarinetto; Stefano Vestrini, contrabbasso.

Ivonne abita qui, ma Barbara Fluvi non esiste, sarà un evento importante, perché nonostante gli anni di esperienza, la Fluvi non si è mai lasciata vincere dall’idea di una mostra personale, crediamo non ne abbia mai organizzata una.

"Così – spiega Andrea Mancini, curatore della mostra -, quando pochi mesi fa sono stato a farle visita, in quello che è il suo studio-casa, ho scoperto un vero tesoro di oggetti e quadri, un patrimonio sconosciuto, ma di interesse enorme, oltretutto di grande particolarità, nato a partire dalla sua esperienza, che è stata tra l’altro Porta Romana - l’Istituto d’Arte di Firenze - dove si è diplomata nel 1984, in grafica pubblicitaria e in fotografia, ma anche la frequentazione di tanti amici impegnati in ambito espressivo. Il concetto di "arte" di Barbara Fluvi – come le ha insegnato l’amico e sodale, Giacomo Verde – è una specializzazione in tecniche di combattimento contro gli "artisti" stessi, perché l’arte deve essere "impura", applicata - mai minore -, ma sempre letta con occhi un po’ invasati".

In mostra, insomma, una interessantissima antologica delle opere dell’artista, come le sue sculture mobili o l’Ivonne, che regala il titolo alla mostra, ma dimostrano anche la notevole capacità tecnica della Fluvi, sia nella scultura che nella pittura. "Chi ha realizzato questi materiali è – dice ancora Mancini – una donna. Questo lo si vede da tante cose, soprattutto da alcuni temi affrontati, dall’uso di certi colori, ma soprattutto dalla libertà espressiva. È un po' come se le donne avessero, almeno in ambito artistico, raggiunto una maggiore maturità rispetto ai loro colleghi maschi, o comunque si sentissero assai meno vincolate dalla storia – giacché la STORIA non le riguarda. Come sappiamo bene di pittrici, di donne d’arte, si parla ancora oggi assai timidamente; dunque, nella realtà i loro riferimenti non ci sono, possono agire come meglio credono".

La mostra si chiuderà il 26 marzo, ma si annuncia già come un evento di grande interesse, che attirerà a San Miniato un numeroso pubblico.

Fonte: Ufficio stampa

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