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Una targa per le sorelle Gigliucci, antesignane delle moderne infermiere

È stata inaugurata stamattina alla casa Rossa di piazza Savonarola una targa commemorativa in ricordo delle sorelle Nerina e Bona Gigliucci, entrambe infermiere volontarie della Croce Rossa durante la Grande Guerra e figure femminili precorritrici del nursing infermieristico in Italia.

Alla cerimonia erano presenti l'assessora alla cultura della memoria e alla toponomastica Maria Federica Giuliani, il presidente alla commissione toponomastica Mirco Rufilli, il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, il presidente del comitato di Firenze della Croce Rossa Italiana Lorenzo Andreoni insieme ad alcune infermiere volontarie, una delegazione della città di Fermo - paese di origine dei Gigliucci – tra cui Fabiola Zurlini vice direttore e responsabile della ricerca scientifica dello studio Firmano per la storia dell’arte medica e della scienza e i vertici del Lyceum di cui lei Nerina Gigliucci è stata co-fondatrice a Firenze.

La più grande delle due sorelle - Nerina Gigliucci – nacque a Londra nel 1878, dopo gli studi si diplomò e divenne infermiera volontaria CRI il 27 giugno 1910. Pochi anni prima, nel 1908, era stata tra le socie fondatrici del Lyceum club internazionale di Firenze: la prima associazione femminile sorta in Italia con il fine dell’emancipazione e della professionalizzazione delle donne.

Nerina è considerata, a pieno titolo, la “biografa fiorentina” ha lasciato moltissimi scritti, nella convinzione che i suoi testi sarebbero giunti fino ai nostri giorni. In un suo profetico passo, infatti, cita: “Le mie ipotetiche lettrici del 2000.”. Fu poi grazie alla Sorella Bona, amante della pittura e della letteratura, che alcuni dei suoi scritti – tra cui anche brani delle memorie autobiografiche di Nerina – furono raccolti e stampati nel volume “Nerina, un’antologia”.

La sua attività, dal 1911 fino alla II Guerra Mondiale, fu esemplare: nel 1917 prestò servizio in Zona di Guerra meritandosi la medaglia d’argento al valore militare. Più volte partecipò, in rappresentanza delle infermiere volontarie, a conferenze mondiali su temi sanitari. Nel 1914 fu la promotrice di una delle prime scuole convitto per infermiere professionali a Firenze: la “Scuola Convitto Regina d’Italia”.

Nerina si spense nel 1963 proprio nella sua “Casa Rossa” di piazza Savonarola a Firenze dove oggi è stata apposta la targa in sua memoria.

"La pandemia ma anche la tragedia del terremoto in Turchia - ha sottolineato l'assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani - ci insegnano che le crisi si affrontano con il concorso di tutti e la Croce Rossa, nei momenti più difficili, ha sempre dato un contributo fondamentale mettendo a disposizione la passione e i valori dei suoi volontari. La Croce Rossa è ben radicata sui suoi principi e, come testimonia la cerimonia di questa mattina, deve essere orgogliosa della sua storia. Questa grande tradizione le permette di avere lo sguardo rivolto al futuro, per garantire un servizio efficiente alla collettività nello spirito dei valori che ispirarono le sorelle Gigliucci e animano i suoi volontari da oltre 150 anni".

“È sempre bello apporre una targa in città, perché ci aiuta a lasciare per sempre il ricordo di persone che hanno lasciato un segno importante per tutti noi. In questo – spiega il presidente della Commissione toponomastica Mirco Rufilli – ci sono d’esempio le sorelle Gigliucci che hanno dedicato la loro vita agli altri attraverso la Croce Rossa ed hanno lasciato testimonianze di quella che fu la grande guerra. Da oggi, per chi non conosceva la loro storia, quella targa potrà raccontare una storia in più di fiorentinità e umanità”.

La sorella minore - Bona Gigliucci - nacque a Firenze nel 1885 e seguendo le orme della sorella Nerina, si iscrisse al Corso Allieve Infermiere Volontarie CRI diplomandosi nel 1917. Personaggio eclettico, appassionata di arte, fu allieva del pittore Eugenio Cecconi e divenne illustratrice di libri per l’infanzia. Nel 1916 fu chiamata in Zona di Guerra dove prestò servizio meritandosi il conferimento della Medaglia di Bronzo al Valore Militare. Fu operativa anche durante tutta la Seconda Guerra Mondiale e fino al 1956. È morta a Firenze nel 1981 anche lei nella “Casa Rossa”, dove aveva sempre vissuto.

“Questa ulteriore intitolazione, dedicata due figure emblematiche dello spirito umanitario della Croce Rossa nel mondo e incarnazioni viventi di un impegno pionieristico per l’emancipazione femminile, ci rende fieri del lavoro che da più di 150 anni svolgiamo in tutto il mondo” ha commentato Lorenzo Andreoni, presidente della Croce Rossa Fiorentina. “A Firenze da tempo stiamo portando avanti insieme all’Amministrazione Comunale un’opera di conservazione della memoria collegata alla Croce Rossa. Molti sono i luoghi intitolati a personaggi chiave del nostro Movimento, non ultimo il giardino Henry Dunant inaugurato l’8 maggio 2017 in Lungarno Santarosa, proprio vicino alla nostra sede. Per questa attività non possiamo che essere grati all’Amministrazione Comunale che attribuendoci questi spazi ci consente di rendere omaggio al servizio dei nostri precursori e di tutti i nostri volontari."

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa

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