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Una comunità energetica a Empoli: insieme è bello e soprattutto conviene

Si chiama ‘Energia e comunità’ ed è un’associazione no-profit che ha come obiettivo quello di supportare le amministrazioni nella creazione, avviamento e gestione delle comunità energetiche rinnovabili. E’ proprio grazie al suo lavoro che alcune di queste sono già state create nella nostra regione e l’ingegner Erika Magrini, vicepresidente, ripropone lo stesso modello anche per il nostro territorio.

E’ giusto dire ripropone?

Sì, perché ne abbiamo già parlato con la sindaca Barnini che accolse in modo positivo l’idea. Nel frattempo le cose non sono andate avanti ma noi siamo sempre convinti della bontà del progetto: fare a Empoli una comunità energetica rinnovabile.

Cosa è?

E’ un’associazione di cittadini e piccole imprese che si uniscono in questa grande comunità per condividere l’energia prodotta.

Per farne parte bisogna avere un impianto fotovoltaico in casa o in azienda?

No, perché il modello prevede tre profili: chi è consumatore riceve una quota parte degli incentivi anche semplicemente mettendo a disposizione i propri consumi e non ha alcun tipo di onere; chi è produttore riceve una parte degli incentivi destinati alla comunità energetica rinnovabile ed infine il produttore/consumatore beneficia di entrambi i vantaggi.

Quali sono questi vantaggi?

Stiamo aspettando il decreto attuativo per avere gli incentivi, ma già nel decreto di dicembre si parla di 114 euro a megawattora ripartito fra consumatore e produttore. I benefici vengono ripartiti tra i membri in modo proporzionale all’energia prodotta nel caso dei soci produttori ed all’energia condivisa nel caso dei consumatori. Quindi tutti hanno dei vantaggi anche economici, senza considerare che si parla di energia pulita a km 0 che è un vantaggio per tutti.

Qual è la filosofia che sta alla base?

Il modello economico è quello basato sulla condivisione di beni e servizi, una delle strategie dell’economia circolare, un’economia a favore dell’ambiente che permette di superare l’attuale sistema che produce sprechi e rifiuti.

Ci sono caratteristiche tecniche da rispettare?

No, serve solo che chi ne fa parte sia connesso alla stessa cabina primaria, cosa possibile a Empoli, ed ogni impianto non superi una determinata potenza.

Come si costituisce una comunità di energia rinnovabile?

Di solito si privilegia l’associazione non riconosciuta ma con personalità giuridica e codice fiscale per consentire accesso e recesso ai membri nel modo più semplice possibile. Poi si fa atto costitutivo, statuto ed organi di gestione. E’ una sorta di condominio.

Parliamo delle aziende

Quando siamo venuti a parlare con alcune aziende della zona del Terrafino abbiamo chiesto ai titolari: il tetto a cosa ti serve? Molti hanno risposto a niente e quindi perché non metterci su impianti fotovoltaici dando poi la gestione del tetto a chi li installa per 30 anni? Si entra a far parte della comunità, si bonifica il tetto se ce n’è bisogno, si evitano i costi di manutenzione, si produce energia pulita e si beneficia di incentivi. Chi non ha il tetto può mettere a disposizione ad esempio un terreno. Lo stesso può essere fatto per gli impianti di proprietà comunale ed è anche per questo che ne abbiamo parlato con la sindaca. Chiunque partecipa ha solo da guadagnare da questa comunità.

Posto che è un privato che installa i pannelli, lui cosa ha da guadagnare?

Vende energia e il 10% la dà gratuita al proprietario.

Entrare ha un costo?

No.

Uscire?

Nemmeno, ma perché uno dovrebbe uscire da una comunità dalla quale ha solo vantaggi?

Avete già incontrato l'amministrazione, in tutto questo il pubblico che ruolo ha?

Prima di tutto di garante, poi può consentire alle famiglie in difficoltà di beneficiare di incentivi, risparmiare sulla spesa pubblica e, ovviamente, dimostrare con i fatti di fare qualcosa di concreto per l’energia pulita.

Queste comunità sono già presenti altrove?

In Toscana la prima è nata a Montemurlo, poi c’è a Vicchio ed altre sono in rampa di lancio. Ci piacerebbe, per questo, che nascesse anche a Empoli dove ci sono le caratteristiche che servono. Anche la sindaca si dimostrò molto interessata al progetto e quindi lo vogliamo rilanciare convinti che sia un modello importante per i privati, le aziende ed il territorio in generale.

Marco Mainardi

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