Furti senza scrupoli, arrestata 36enne a Livorno con indizi su 50 colpi
Una 36enne livornese è stata arrestata e trasferita in carcere dopo che su di lei si accentravano sospetti per furto aggravato, ricettazione e indebito utilizzo di sistemi di pagamento. Tra settembre 2022 e gennaio 2023 sono stati contati 50 reati commessi, 5 di questi assieme al compagno anch'egli pluripregiudicato e in carcere. Avrebbe racimolato quasi 10mila euro spesi per l'essenziale come per vizi come siti di gioco, lotterie e sigarette.
Insieme al compagno avrebbe compiuto due furti in auto parcheggiate a Livorno per ottenere borse e valigie, in un solo caso però il colpo è riuscito. Nell'altro caso la proprietaria del mezzo era ancora a bordo. Poi l'attenzione si è rivolta su furti più semplici, con uno schema a tre:
fingendosi cliente di negozi e ristoranti, con un pretesto riusciva a distrarre la vittima di turno, impadronendosi di portafogli e borse contenenti documenti e carte di pagamento appoggiati nelle vicinanze o in locali adiacenti dove la 36enne si introduceva furtivamente,
non vista, accedeva all’interno di luoghi di lavoro e si impossessava dei beni custoditi,
sempre all’interno dei luoghi di lavoro, dove si intrufolava furtivamente, forzava con violenza armadietti contenenti valori.
In alcuni ristoranti le è bastato fare un’ordinazione o far finta di prenotare un tavolo per distrarre la vittima di turno ed appropriarsi del fondo cassa. Oltre ai momenti di maggiore affluenza, non disdegnava quelli di chiusura o quelli di apertura di ristoranti e negozi: in un caso, approfittando della fase di allestimento per l’apertura di un ristorante del centro, si sarebbe appropriata di una borsa poggiata su uno sgabello nei pressi dell’ingresso contenente carte di pagamento e chiavi di casa; non doma, poco dopo si sarebbe introdotta all’interno dell’abitazione della vittima dove si sarebbe impossessata di un foglio sul quale erano riportati i codici pin delle carte. Sempre nello stesso giorno poi avrebbe effettuato 2 prelievi per un importo complessivo di 600 euro e ricariche e spese varie per un importo di ulteriori 600 euro.
In altre occasioni, si è introdotta furtivamente all’interno dei locali in uso al personale di un supermercato cittadino, non fermandosi di fronte ad armadietti chiusi e serrature che ha forzato, anche servendosi di chiavi alterate.
La donna non aveva scrupoli: si sarebbe appropriata anche di 1.200 euro ai danni di una raccolta di beneficenza alla parrocchia di San Jacopo in Acquaviva, si sarebbe recata anche all’interno del reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale e, approfittando di un momentaneo allontanamento dall’ambulatorio, si è appropriata del portafogli di una terapista (in quest’ultimo caso gli elementi probatori sono stati raccolti dalla Squadra Mobile).
La donna è altresì accusata di aver indebitamente utilizzato le carte di pagamento delle sue vittime adottando in particolare 2 accortezze allorquando non possedeva i codici pin: effettuare più transazioni sotto soglia in modalità contactless ed effettuarle nel più breve tempo possibile per evitare che i derubati potessero accorgersi del furto patito e bloccare le carte.
La 36enne avrebbe inoltre utilizzato indebitamente carte di pagamento provento di furto che, secondo quanto riportato dal GIP, potrebbero provenire da “soggetti facenti parte delle frequentazioni dell’indagata”.
Le accurate indagini sono state condotte dai militari della Compagnia Carabinieri di Livorno per 37 reati, mentre per 10 gli elementi sono stati raccolti dalla Squadra Mobile, 2 dalla Polizia Municipale ed 1 dalla Guardia di Finanza.
Seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio, i Carabinieri hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza in ordine a 19 furti, 6 ricettazioni, 9 indebiti utilizzi di strumenti di pagamento nonché per 2 reati di porto di armi od oggetti atti ad offendere e 2 di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli.
Definita dal Giudice “avvezza a commettere delitti contro il patrimonio”, “del tutto fuori controllo” che manifesta “spregiudicatezza ed assoluta mancanza di remore”, è accusata di aver messo in atto diversi modus operandi, affinatisi con il tempo per massimizzare i profitti delle condotte illecite.
Ad ulteriore testimonianza della pericolosità sociale della donna, oltre ai numerosi precedenti specifici con condanne per reati contro il patrimonio, i Carabinieri l’hanno sorpresa in due occasioni con un martelletto frangivetro, strumento verosimilmente utilizzato per commettere i furti ai danni di auto, denunciandola per porto di armi od oggetti atti ad offendere e possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli; tali episodi non sono ricompresi nella misura ma lumeggiano i tratti dell’arrestata.
Nella circostanza del rintraccio, la stessa è stata altresì sorpresa con una dose di cocaina, per uso personale, pari a gr. 0,1, venendo pertanto segnalata all’Ufficio Territoriale del Governo quale assuntrice di sostanze stupefacenti; venivano inoltre rinvenute una tessera sanitaria ed una carta di pagamento risultate provento di furto e 2 biciclette, del valore complessivo di circa 1.000 euro, sulla cui provenienza la donna non ha saputo fornire giustificazioni.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e, espletate le formalità di rito, i Carabinieri hanno associato l’arrestata alla casa circondariale Le Sughere di Livorno a disposizione dell’autorità giudiziaria di Livorno.