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Educazione a sessualità e affettività nelle scuole: al via nuova fase progetto UniPi

In Italia, al contrario di quanto accade in gran parte d’Europa, l'educazione alla sessualità e all’affettività non è una materia obbligatoria a scuola. A cercare di colmare questa lacuna c’è il progetto EduForIST, coordinato scientificamente dall’Università di Pisa e finanziato dal Ministero della Salute tramite la Regione Toscana. EduForIST, appena entrato nella nuova fase che coprirà il biennio 2023-24, ha l’obiettivo di promuovere un modello efficace per l'introduzione dell’educazione alla sessualità e all’affettività nei curriculum scolastici delle medie e delle superiori. La dottoressa Lara Tavoschi, docente di Igiene generale dell’Ateneo pisano coordinerà nove partner tra università, servizi sanitari regionali, Istituto Superiore di Sanità e associazioni del terzo settore.

“Le scuole dove si svolgeranno le attività sono circa dieci per ciascuna delle sei regioni coinvolte: Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia – spiega Lara Tavoschi - In particolare, per la Toscana gli istituti compresi nel progetto si trovano a Lucca, Firenze e Livorno dove saranno coinvolte anche varie associazioni del terzo settore”.

In pratica, il progetto prevede una serie di incontri con studenti e studentesse, docenti e famiglie. L’obiettivo è di prevenire le conseguenze negative legate alla sessualità, come le infezioni sessualmente trasmissibili o le gravidanze non desiderate, senza però tralasciare aspetti fondamentali quali la gestione delle emozioni e le relazioni affettive, il rapporto con il proprio corpo, il piacere, l'uguaglianza di genere e il rispetto. Oltre ad una parte frontale, le ragazze e i ragazzi saranno coinvolti in attività e giochi su temi quali il consenso o per acquisire un approccio consapevole nei confronti degli stereotipi di genere.

“Il gruppo di lavoro in campo è interdisciplinare e composto da esperti di salute pubblica, ma anche pedagogisti, virologi, sessuologi, pediatri e psicologi – continua Tavoschi – seguiamo un approccio basato sulle linee guida internazionali della Comprehensive Sexuality Education, in italiano educazione comprensiva o estensiva alla sessualità, che si caratterizza per essere di ampio respiro, multidisciplinare e multisettoriale, comprensivo non solamente dell'aspetto medico, ma anche della crescita emotiva”.

La nuova fase di EduForIST prosegue e amplia quanto già fatto in precedenza, sempre con il coordinamento dell’Università di Pisa e il finanziamento del Ministero della Salute. Nel biennio 2020-22 il gruppo di ricerca aveva infatti lavorato per individuare le migliori pratiche in materia di educazione alla sessualità e all’affettività e per mappare le attività in questo ambito portate avanti nelle scuole italiane.

“I dati dimostrano che l'educazione alla sessualità svolta a scuola non viene erogata in modo sistematico ed equo in tutta Italia – conclude Tavoschi -  in alcuni casi gli interventi adottano un approccio globale, mentre nella maggior parte dei casi si concentrano sulla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse. È necessario quindi intervenire su più ampia scala per fornire ai giovani un'educazione alla salute e al benessere sessuale e riproduttivo che sia adeguata all'età e alle caratteristiche di ragazze e ragazzi”.

L’elenco dei partner di EduForIST (Sviluppo di strumenti tecnici e pratici per lo svolgimento di attività educative e formative in ambito di sessualità, relazioni affettive e prevenzione delle IST nel contesto scolastico) comprende: Istituto Superiore di Sanità, Università di Pisa, Sapienza Università̀ di Roma, Università̀ degli Studi di Foggia, Università̀ degli Studi di Verona, Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”, Caritas Italiana, Anlaids-Associazione Nazionale per la Lotta all’AIDS, CICA-Coordinamento Italiano Case alloggio HIV/AIDS, CNCA-Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, CRI-Croce Rossa Italiana, LILA-Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS. In questa nuova fase si sono inoltre aggiunti nuovi partner quali: Agenzia Regionale Sanità Toscana; Regione Lombardia DG Welfare UO Prevenzione; Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina; Azienda Sanitaria Locale Napoli 2 Nord.

Fonte: Università di Pisa - ufficio stampa

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