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Biometano da mucche e stalle, in arrivo gli incentivi per le aziende agricole

Dall'allevamento di mucche non solo latte e formaggi, ma anche biogas per l'auto a metano: in Toscana sono 889 le aziende che sviluppano energia rinnovabile. Dal 30 gennaio aperto il bando

Accelerare ed incrementare rapidamente la capacità delle aziende agricole di produrre energia rinnovabile per combattere il caro bollette e ridurre la dipendenza di gas dall’estero. Sono in arrivo gli incentivi per gli impianti a biometano da mucche, stalle e aziende agricole che valorizzano il ruolo dell’agricoltura nella transizione energetica in un momento di grandissima crisi e difficoltà per tutto il sistema Paese. A darne notizia è Coldiretti Toscana in relazione alla pubblicazione delle regole applicative del decreto del ministero dell’Ambiente del 15 settembre 2022 finalizzato a sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale nell’ambito della missione del Pnrr "Sviluppo del biometano, secondo criteri per promuovere l'economia circolare".

Sono 889 le aziende agricole, secondo l’ultimo censimento Istat, che tra le attività connesse, producono energia rinnovabile dal sole, dal vento, dall’acqua e dalle biomasse. Un numero destinato a crescere anche grazie al bando sull’agrivoltaico sui tetti di stalle e capannoni agricoli voluto proprio da Coldiretti e agli incentivi sul biometano che potranno essere richiesti a partire da 12 del 30 gennaio e fino al 31 marzo. A partire da questa data le aziende agricole potranno presentare le domande per partecipare alla prima procedura competitiva del bando per la realizzazione degli impianti per la produzione di biometano e la riconversione a biometano di impianti di biogas agricoli attualmente operativi.

Per finanziare gli interventi sono disponibili 1,73 miliardi del Pnrr e la procedura è gestita dal Gse. Possono accedere agli incentivi piccole, medie e grandi imprese e aziende agricole, in particolare imprenditori agricoli in forma individuale, societaria e cooperativa, società agricole secondo il dlgs 99/2004 e consorzi costituiti da due o più imprenditori agricoli e/o società agricole. Gli interventi ammessi sono per impianti di nuova costruzione, riconversione di impianti agricoli di produzione e utilizzazione di biogas per la produzione elettrica che viene convertito a biometano.

Dall’allevamento di mucche si ricavano non solo il latte e i formaggi che vengono venduti direttamente ai consumatori ma anche un biogas di qualità per la auto a metano. I liquami e il letame prodotti in stalla dalle mucche – continua Coldiretti Toscana - vengono mescolati ai residui della lavorazione dei cereali per l’alimentazione degli animali, dalla paglia agli stocchi di mais, e messi a fermentare in un impianto che somiglia a una sorta di grande pentola a pressione. Il gas prodotto viene quindi trasferito in un impianto di upgrading dove viene completamente purificato e stoccato in grandi bombole che alimentano il distributore, capace di fare il pieno a 100 macchine al giorno mentre gli scarti vengono usati per concimare i terreni. Il primo distributore a km zero, in provincia di Piacenza, – rivela Coldiretti Toscana - sta riscuotendo un successo clamoroso con decine di automobilisti in fila per fare il pieno “a km zero”, peraltro molto più conveniente.

Con gli aumenti di elettricità e gas, la promozione di rete energetiche alternative rappresenterebbe un contributo determinante alla transizione green ma anche per contrastare l’aumento dei costi per famiglie e imprese. In questo senso l’agricoltura gioca un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea Coldiretti Toscana – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green.

E’ importante – conclude Coldiretti Toscana - cogliere le opportunità che vengono dall’economia circolare dotando il Paese di una riserva energetica sostenibile attraverso un fotovoltaico “intelligente” che non consuma suolo fertile e una rete per il biometano. Per Coldiretti Toscana è importante, in tale ottica, sbloccare la proroga degli incentivi al biogas e finanziamento degli impianti che hanno presentato domanda al Gestore dei Servizi energetici (Gse) per favorire la transizione ecologica, trasformando gli sprechi in energia, e di dire sì al digestato come fertilizzante per evitare di fare un favore alle multinazionali straniere.

Fonte: Coldiretti Toscana

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