Giorno della Memoria, Elan Frantoio porta in scena “Auschwitz”
“Ieri mattina, quando ho visto i ragazzi avvicinarsi al cancello, ho pensato a quello che in quel momento stavano provando e mi sono ricordata ciò che ho provato io. Mi sono vista in mezzo al loro, insieme alla mia classe ma da un tutt’altro punto di vista. E mi fa pensare a come e per quanto tempo questo spettacolo rimarrà impresso in loro, come è successo a me e a tutti i ragazzi che lo hanno visto.” Sono le parole di Emilia Menichetti, 22 anni., fucecchiese. Aveva visto Auschwitz per la prima volta 9 anni fa nel 2014 quando era in terza media alla scuola Montanelli-Petrarca.
“Mi ricordo bene l’atmosfera della scena iniziale davanti il cancello” - continua Emilia – “era freddo e mi sentivo intimorita. La scena che ho impressa meglio nella mente è quella delle latrine, in particolare perché uno dei deportati si trascinò accanto le mie gambe e mi fece prendere uno spavento. Nella scena delle docce, persi al buio la mia amica Virginia. Rimasi distaccata dal gruppo e provai un grande senso di smarrimento, terrore e solitudine. Allora, non avrei mai immaginato che un giorno sarei diventata anch’io attrice in questo spettacolo impressionante.” “Il lavoro rende liberi”: è la scritta che accoglieva i deportati all’ingresso di Auschwitz.
Il cancello di cui parla sopra Emilia, porta la stessa scritta che sta accogliendo, questa settimana, all'Auditorium “La Tinaia”, centinaia di ragazzi delle scuole medie di Fucecchio e del circondario fino ad arrivare a Pistoia. Il lager è qui, oggi, il passato bussa alla porta e abbiamo il dovere di ascoltarlo, di essere testimoni. Da quattordici anni, ormai, lo spettacolo Auschwitz di Firenza Guidi, con la compagnia permanente di Elan Frantoio, ha emozionato e fatto riflettere migliaia di ragazzi delle scuole e di adulti.
Si varca la soglia del campo di concentramento e già non si è più uomini o donne, non si ha più un’identità, al suo posto un numero; viene il momento della spogliazione e della rasatura, la dignità viene strappata via, si indossano le uniformi e si diventa oggetto fra gli oggetti; ci si aggira in un mondo fuori dal tempo fatto di pile di vestiti, scarpe, montagne di oggetti che prima appartenevano a qualcuno. Si avanza al ritmo della marcia, si ha l’immagine del lavoro forzato, massacrante, al freddo per ore, senza fine, corpi stremati piagati da torture sotto le quali è facile cedere. Il male è una mente lucida e minuziosa, niente è lasciato al caso. È “la macchina”, un meccanismo dal rigore matematico, sempre in movimento, che calcola tutto: un ingranaggio perfetto con i ritmi di una fabbrica, perché l’Olocausto è applicazione quotidiana di gesti semplici e monotoni.
“Si percepisce un cambiamento nei giovani spettatori – dice la regista – come un entrare ragazzini e uscire con una sorta di maturità: piccoli segni, nel modo in cui parlano, nell’attenzione, nel loro silenzio, negli occhi lucidi anche dei ragazzi a prima vista più scettici, come se qualcosa fosse stato assorbito nella pelle per poi essere col tempo metabolizzato. La performance ha una responsabilità, si sporca le mani, tenta di creare un dialogo. E le reazioni dei ragazzi sono un dono che torna ai performer”. A fare da guida, in questo percorso di terrificante disumanizzazione, la voce. C’è quella distaccata della guida, perché in primo luogo è necessario capire e conoscere con la mente. C’è quella flebile e spezzata di uomini e donne che hanno vissuto l’orrore, perché in secondo luogo bisogna capire con i sensi. E c’è, infine, la voce corale, imponente, di milioni di vittime che rivendicano il ricordo, perché davanti allo sterminio la nostra mente deve rimanere vigile e presente.
Il cast dello spettacolo: Laura Bencini, Pietro Canovai, Gioele Gaggio, Benedetta Giuntini, Firenza Guidi, Emilia Menichetti, Andrea Miluccio, Giusi Paganelli, Francesca Panontin, Giacomo Paoletti, Sara Toti. Scrittura Scenica, Ideazione e Regia: Firenza Guidi. Luci: Lo Biondo; Sound Mise en Place: Diego Ruschena. Costumi: Firenza Guidi. Documentazione Fotografica: Daniele Milano. Documentazione Video: Diego Ruschena. Carpenteria Scenica: Luca Bozzi, Walter Tognotti. Organizzazione: Giusi Paganelli. Accoglienza: Giacomo Paoletti, Giusi Paganelli. Gli altri spettacoli aperti alla cittadinanza su prenotazione sono: Venerdì 27 alle ore 10.30 e 11.30 Sabato 28 alle ore 09.15 L’ingresso allo spettacolo è tramite contributo associativo di €7. Info e prenotazioni: info@elanfrantoio.org
Fonte: Ufficio Stampa