Vandali scatenati a Firenze, nel mirino pietra d'inciampo e targa dei Martiri delle Foibe
Due atti vandalici in poche ore a Firenze. Il primo è stato segnalato dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi: “Ancora uno sfregio alla memoria degli italiani. La targa di Largo Martiri delle Foibe è stata spezzata. Non troviamo parole adeguate ad esprimere il nostro sdegno. La targa era stata già, più volte, oggetto di azioni vandaliche nel passato. A quanto pare, a Firenze è ancora oggi, nel 2023, difficile assicurare dignità alle vittime della tragedia dell’esodo giuliano-dalmata e agli infoibati dai partigiani di Tito. Da questo punto di vista, è mancata la dovuta severità da parte della sinistra nel riconoscere con chiarezza chi siano le vittime e chi gli aggressori in questa vicenda storica. Questo, combinato con l’inerzia delle amministrazioni pubbliche locali di Firenze nel promuovere iniziative per celebrare la memoria dei fatti, contribuisce ancora oggi a far sì che queste frange di cosiddetti antagonisti non siano state isolate come avrebbero dovuto. Chiediamo con forza che l’amministrazione comunale provveda quanto prima al ripristino della targa e che usi ogni mezzo a sua disposizione per individuare i responsabili di questo gesto vigliacco”.
Sullo stesso episodio anche le parole del Capogruppo della Lega Federico Bussolin: “In qualità di membro del Comitato per le pietre d’inciampo, oltreché come capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio, condanno con fermezza gli atti vandalici che hanno colpito la targa di Largo Martiri delle Foibe e una pietra d’inciampo in via Aretina. Firenze non tollera e non tollererà mai che la memoria storica di tragedie che hanno colpito persone innocenti venga cancellata”.
Sì perché il secondo episodio riguarda appunto un atto vandalico compiuto su di una Pietra d'Inciampo in via Aretina.
"I vandali possono scalfire o rompere una targa ma non possono cancellare nessuna memoria” ha detto l'assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani commentando il nuovo atto vandalico alla pietra d'inciampo che, in via Aretina 131, ricorda Bruno Corsi deportato a Fallingbostel e ucciso a Braunschweig nel 1944 (graffiata a colpi di punteruolo ) e la rottura della targa di Largo Martiri delle Foibe.
"Simili gesti calpestato la memoria collettiva - ha aggiunto - la Shoah e le Foibe sono parte della nostra storia e nessun gesto vigliacco può cancellarne il monito per le future generazioni. Interverremo subito per ripristinare la Pietra d'Inciampo e la targa in Largo Martiri delle Foibe".
“Ancora uno sfregio alla memoria degli italiani. La targa di Largo Martiri delle Foibe a Firenze è stata distrutta. Non troviamo parole adeguate ad esprimere il nostro sdegno. La targa era già stata già oggetto di azioni vandaliche nel passato. Ogni anno, puntualmente, c’è qualche idiota che vuole esprimere la propria contrarietà alle celebrazioni delle vittime delle Foibe. E non ci vengano a dire che i deterrenti sono le telecamere e i sistemi di sicurezza! Sarebbe l’ennesimo schiaffo etico e morale alle vittime. Serve anzitutto individuare i colpevoli e sanzionarli duramente. Sugli eccidi non si scherza. E se qualcuno - ancora oggi - vorrebbe cancellare quella pagina di storia e riabilitare mandanti ed assassini della tragica pulizia etnica che avvenne nella seconda metà del Novecento, noi saremo in prima linea per impedirglielo: anche per questo, il 10 febbraio - come ogni anno - saremo davanti a quella targa per onorare la memoria dei nostri connazionali” lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Francesco Torselli e il capogruppo a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi, assieme al coordinatore cittadino FdI Jacopo Cellai.
“E’ mancata - sottolineano Draghi e Cellai - la dovuta severità da parte della sinistra nel riconoscere con chiarezza chi siano le vittime e chi gli aggressori in questa vicenda storica. Questo, combinato con l’inerzia delle amministrazioni pubbliche locali di Firenze nel promuovere iniziative per celebrare la memoria dei fatti, contribuisce ancora oggi a far sì che queste frange di cosiddetti antagonisti non siano state isolate come avrebbero dovuto. Chiediamo con forza che l’amministrazione comunale provveda quanto prima al ripristino della targa e che usi ogni mezzo a sua disposizione per individuare i responsabili di questo gesto vigliacco”.