Alla Tenda della Pace si celebra il trattato Onu contro le armi nucleari
Nonostante il tempo non clemente, una trentina di cittadine e cittadini empolesi si sono ritrovate domenica 22 gennaio tra le 17 e le 19 al presidio presso la tenda della Pace in piazza della Vittoria ad Empoli, per celebrare insieme il secondo anniversario della entrata vigore del trattato ONU di Proibizione delle armi nucleari (TPAN).
E’ un primo risultato insufficiente ma promettente, considerato che l’appello di ICAN “Italia Ripensaci” a ricordare con iniziative pubbliche la ricorrenza e affinché l’Italia, il Parlamento italiano, rispetti il diritto internazionale e ratifichi conseguentemente il TPAN, è stato accolto solo da una ventina di città in Italia.
Purtroppo, grazie ad una colpevole e consapevole indifferenza dei grandi media e, per ora, a quanto ci risulta, di tutti i partiti politici che siedono in Parlamento, il tema del nucleare militare è assente dal dibattito politico pubblico e dalle preoccupazioni dei cittadini. Esiste un concreto e consistente rischio di deflagrazione di guerra nucleare, poiché le armi sono fatte per essere ben presto usate. Oggi molto più che due anni fa a causa della escalation della guerra in Ucraina che vede contrapposte due potenze nucleari e l’unico modo possibile per evitarla nel medio periodo è il rispetto del diritto internazionale ed in particolare la ratifica del TPAN da parte di tutti, a cominciare dal nostro paese fino ad isolare i due contendenti. Non vi è ragione plausibile, per gli interessi dei popoli europei, al rifiuto di rispettare il diritto e quindi di aderire e ratificare il TPAN. Non vi è giustificazione alla detenzione di armi che possono solo distruggere vite umane del tutto incolpevoli, in una logica di pura minaccia e vendetta trasversale.
Siamo però convinti che un’azione di informazione capillare dal basso sia possibile e in grado di far procedere quel processo di pace iniziato ormai oltre 10 anni fa con le prime trattative tra principali paesi nucleari (USA/Nato e Russia) interessati a mantenere la loro prevalenza sul mondo, e paesi non allineati del sud del mondo.