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Proibizione armi nucleari, 'Empoli per la pace' in piazza per chiedere la ratifica dell'Italia

(foto di archivio)

Il 22 gennaio 2021, esattamente due anni fa, è entrato in vigore il trattato Onu di proibizione delle armi nucleari approvato dalla assemblea dello stesso organismo il 7 luglio 2017 dopo lunghe trattative tra paesi nucleari e paesi non allineati. Per ricordare questa data il Comitato Empoli per la Pace, domani domenica 22 gennaio, terrà alla Tenda in piazza della Vittoria un presidio dalle 17 alle 19 per sostenere quel passaggio lungamente perseguito dai paesi non allineati e chiederne la ratifica da parte dell’Italia.

Dopo il disarmo unilaterale voluto da Michail Gorbaciov con il crollo dell’Unione Sovietica, il trattato di proibizione della più estrema delle armi di distruzione di massa è forse l’unico evento positivo per la pace negli ultimi 20 anni costellati di guerre dimenticate ma terribili. Prima di quella data vigeva solo il vecchio iniquo e poco efficace trattato Onu di non proliferazione delle armi nucleari, una logica opposta a quella del Tpan. Esso consentiva ai paesi nucleari di continuare a detenere queste terribili armi di minaccia in un precario equilibrio del terrore, vietandone l’accesso agli altri, dividendo il mondo, stati e popoli, in due classi legittimate dall’Onu.

Il trattato di non proliferazione era frutto di un mondo pericolosamente bipolare, diviso iniquamente in due tra Usa e Russia che comunque detenevano e tutt’ora detengono in misura equivalente complessivamente circa il 90% delle testate nucleari presenti nel mondo. Attualmente sono circa 15.000 le testate nucleari nel mondo, circa 40 sono collocate sul suolo italiano a Ghedi e Aviano.

Dal 22 gennaio di due anni fa quelle testate sono illegittime per il diritto internazionale. La nuova norma internazionale vieta la detenzione e produzione in qualunque fase e lo stoccaggio di armi nucleari o loro componenti sul territorio nazionale. Certo, le norme internazionali emanate dall’Onu non possono essere imposte con la coercizione, con le armi o le sanzioni, occorre che vengano sottoscritte, ratificate ed attuate nella normativa interna dello stato sovrano. Ovvi i motivi per cui non si intende, per ora, rispettare quel trattato Onu da parte dei paesi allineati con una delle due grandi potenze nucleari e tuttavia bisogna essere consapevoli che se non si rispetta una norma, frutto di lunghe mediazioni e di progresso civile, è difficile poi pretendere il rispetto di tutte le norme dagli altri. Per questo tra i 5 punti che chiediamo con la Tenda per la Pace ve n’è uno specifico per la ratifica del TPAN.

Invitiamo tutti dunque a partecipare numerosi domenica 22 gennaio al presidio presso la Tenda in Piazza della Vittoria dalle 17 alle 19.

Fonte: Comitato Empoli per la Pace

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