Farina di grillo domestico, per Coldiretti il 54% dei toscani dice no
Mangeresti pane, pasta e cracker fatti con "farina" di grillo domestico? Dopo la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria anche l’Acheta domesticus, questo il nome del grillo domestico, è pronto per fare il suo debutto in cucina delle famiglie di tutta Europa anche se, nel nostro paese, ed in Toscana in particolare, non troverà le porte spalancate. Il 54% dei toscani non mangerà panificati derivati dalla farina di grillo. Ma se più di un toscano su due si dice contrario c’è un 16% che è invece disposto a mangiare questi prodotti. C’è poi un 24% che è indifferente alla novità. È quanto emerge da una analisi Coldiretti Toscana - Ixe’ in riferimento all’autorizzazione concessa dall’Unione Europa all’immissione sul mercato di Acheta domesticus, vale a dire il grillo domestico, in polvere parzialmente sgrassata, come nuovo alimento, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria.
La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui "novel food" che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi. L’ultima richiesta – sottolinea Coldiretti Toscana – è stata fatta dal la società vietnamita Cricket One Co. Ltd riguardo l’uso della polvere parzialmente sgrassata ottenuta da Acheta domesticus (grillo domestico) intero nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale. Al momento la Ue – evidenzia Coldiretti Toscana – ha già autorizzato per la vendita, come cibo da portare in tavola oltre ai grilli domestici (Acheta domesticus), la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria.
Una corretta alimentazione non può però prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati – sostiene Coldiretti Toscana – e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea. Al di là della normale contrarietà dei cittadini italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti – conclude Coldiretti Toscana – solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari.
Fonte: Coldiretti Toscana