Bilancio San Miniato, la Lega: "90% di investimenti da fonti aleatorie, diciamo no"
A fine anno è stato presentato il bilancio preventivo del Comune di San Miniato riferito al periodo 2023 – 2025 e come di consueto il suo esame ha dato luogo ad approfondite valutazioni in seno al Consiglio Comunale.
Come gruppo consiliare della Lega riteniamo che se è vero che la scelta delle priorità degli interventi del Comune spetta in ultima analisi all’Amministrazione comunale è altrettanto vero che la verifica della attendibilità del bilancio preventivo e della possibilità che esso si traduca in atti concreti spetta al Consiglio Comunale, ed in particolare alle forze di opposizione il cui compito istituzionale è l’esercizio della funzione di controllo.
I contenuti del bilancio di previsione esaminato fanno sorgere forti dubbi circa la concreta realizzabilità di quanto previsto e promesso. Le tabelle riepilogative contenute nel preventivo sono a tale proposito significative.
Gli investimenti attivati ante 2023 hanno un importo di 14 milioni, di essi quelli ad oggi non conclusi hanno un valore di 13 milioni. Quindi pochissime sono le opere messe in cantiere che hanno trovato completa realizzazione.
Per il 2023 le entrate destinate ad investimenti sono state valutare in 23 milioni, di cui solo 2 milioni si prevede deriveranno da risorse proprie del Comune. Quindi il 90% degli investimenti ipotizzati dipenderanno da molto aleatori finanziamenti che potrebbero essere erogati dalla Regione e dallo Stato.
Le opere che si prevede di realizzare sono le medesime di cui si parla da anni ma mai realizzate, quali nuove scuole, nuove palestre, impianti sportivi, messa in sicurezza delle frane storiche, ponte di Isola, piste ciclabili e manutenzioni strade. Il tanto parlare ed il poco realizzare legittima i dubbi sulla effettiva capacità attuativa di quanto indicato nel bilancio preventivo.
Un altro argomento di rilievo nella valutazione del bilancio e delle connesse risorse disponibili è rappresentato dagli accantonamenti ai fondi rischi. A tale proposito si ha l’impressione che la politica degli accantonamenti adottata sia eccessivamente cautelativa con conseguente sovrabbondante sottrazione di risorse alle attività del Comune. La scelta delle entrate da considerare ai fini dell’accantonamento al Fondo è rimessa al Comune ma essa deve essere conforme ai principi individuati dalle legge, di prudenza e veridicità, in conformità ai quali si devono evitare eccessi di prudenza che potrebbero portare a immotivate riduzioni delle previsioni di entrata.
È necessario che la copertura del rischio sia efficacemente realizzata ma è altrettanto necessario che gli accantonamenti effettuati non sottraggano alla gestione risorse in misura superiore al necessario. A tale proposito non possiamo non rilevare che l’ammontare del Fondo crediti di dubbia esigibilità mostra negli ultimi anni una costante tendenza a crescere , 11 milioni nel 2019, 11.2 milioni nel 2020, 11.8 milioni nel 2021 e che gli accantonamenti annui futuri si prevedono costantemente superiori ai due milioni.
Infine non può non essere elemento di riflessione il fatto che nel biennio 2020 – 2021 a fronte di perdite su crediti per circa 2 milioni di euro si sono registrati accantonamenti al Fondo crediti di dubbia esigibilità per oltre 5 milioni di euro.
Per tutti i motivi su esposti non abbiamo ritenuto dover approvare il bilancio preventivo.
Fonte: Lega San Miniato