Sequestrato quadro di Rubens, nell'indagine l'ufficio esportazioni della Soprintendenza di Pisa
Sequestrata l'opera "Cristo risorto appare alla Madre" attribuita al pittore fiammingo Rubens ed esposta fino a tre giorni fa a palazzo Ducale di Genova, adesso l'inchiesta della procura genovese che vede quattro indagati si allarga e arriva in Toscana. L'ufficio esportazione della Soprintendenza di Pisa è finito all'attenzione dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, ente che rilasciò la certificazione per l'esportazione del dipinto e che è stato chiuso dal ministero dei Beni culturali nel 2019 perché ci sarebbero stare irregolarità nel rilascio di certificazioni per altre opere. Secondo gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Eugenia Menichetti e dall'aggiunto Paolo D'Ovidio, i due mercanti d'arte indagati potrebbero essersi rivolti proprio all'ufficio di Pisa perché conoscenti di qualche dipendente compiacente.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Nucleo Tpc, l'opera era di proprietà della nobile famiglia Cambiaso di Genova, gli eredi sapendo la reale attribuzione avrebbero provato a venderla senza riuscirci fino al 2012, quando è stata ceduta ai due indagati per 350mila euro. Sottoposta a restauro nel 2014, dal quale è emersa la seconda figura di donna, i due mercanti avevano fatto uscire il dipinto dichiarando falsamente all'ufficio esportazione della Soprintendenza di Pisa, che era di un anonimo autore fiammingo e che valeva 25mila euro. Dopo una serie di passaggi a società estere, create da un commercialista e dal figlio anche loro indagati, il quadro è stato prestato per la mostra "anche per certificarne la paternità di Rubens - secondo gli inquirenti - e aumentarne il valore".