gonews.it

Ritorno a scuola senza certificato medico, la proposta in Toscana

(Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/darkostojanovic-638422/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=563428">Darko Stojanovic</a> da <a href="https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=563428">Pixabay</a>)

Se la proposta di legge della giunta regionale sarà approvata dal Consiglio regionale, per tornare a scuola non servirà più il certificato medico: neppure dopo cinque giorni di malattia, com’è adesso. La proposta, presentata dall’assessore alla sanità Simone Bezzini,  è stata licenziata oggi dalla giunta ed il Consiglio regionale potrebbe già discuterla nelle prossime settimane.

"Lo scopo è ridurre la burocrazia – spiegano il presidente Giani e Bezzini - ma senza passi indietro sul fronte della tutela della salute all’interno della scuola e senza intaccare il sistema di sorveglianza della malattie infettive e contagiose".

"Infatti – ricorda l’assessore - i medici di famiglia  e i pediatri di libera scelta continueranno ad essere obbligati a segnalare le malattie diffusive e pericolose e i dipartimenti di prevenzione delle Asl continueranno ad attuare tutti gli interventi di profilassi necessari a fronteggiare i rischi per la salute pubblica, che sono del tutto autonomi dall’obbligo di presentazione del certificato per essere riammesso a scuola".

Una semplificazione sollecitata dagli stessi medici, che chiariscono come la maggior parte delle malattie infettive si trasmettono già dal periodo di incubazione e, più raramente, durante la convalescenza. Ed è proprio infatti sulla base di questi studi e pareri della comunità scientifica che la giunta ha deciso di proporre l’abolizione del certificato.  Rimane l’obbligo di denuncia dei casi da parte dei medici di famiglia e la possibilità da parte dei dipartimenti di prevenzione di adottare interventi di profilassi.

Il certificato medico per la riammissione a scuola è già stato cancellato in undici regioni e province autonome: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio e Veneto. La materia rientra nella competenza legislativa concorrente delle Regioni.

Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa

Exit mobile version