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Nonna Umbertina nuova centenaria, il marito venne deportato a Dachau

Umbertina Delia Polimanti

Ha festeggiato i cento anni nel giorno di Santo Stefano la signora Delia Polimanti vedova Cerboneschi, meglio conosciuta come Umbertina, nome datole in famiglia in ricordo del giovane fratello Umberto morto nella Grande Guerra.

Nata il 26 dicembre 1922, Umbertina ha trascorso la sua giovinezza a Lubriano, un paesino in provincia di Viterbo posto di fronte alla bellissima Civita di Bagnoregio.

La mamma le ha insegnato l'amore per il prossimo, soprattutto per i più deboli, il babbo a cui era legatissima era un talentuoso calzolaio, mestiere che poi ha tramandato al figlio Armando, che per tanti anni è stato titolare di una calzoleria a Livorno.

Lubriano era quartier generale dei tedeschi, che avevano chiuso l’ufficio postale dove Umbertina era impiegata, e tante volte lei era costretta a nascondersi nei casolari per sfuggire a pericoli di ogni genere.

Un giorno, in licenza con un amico del paese, arrivò Omero, un giovane militare. Scoccò la scintilla e nel luglio del 1943 i due si sposarono nella chiesa del paese.

Ma Omero dovette presto riprendere la divisa, fu catturato dai nazisti e internato a Dachau.

Liberato poco prima della fucilazione già concordata, si rimise in viaggio per raggiungere la sua sposa, che da due anni non aveva notizie di lui.

Finalmente riuniti, per motivi di lavoro si trasferirono a Livorno, dove pian piano costruirono la loro vita.

Umbertina ha avuto il suo da fare con tre figli, ha accudito con amore cinque nipoti e ha avuto la gioia di diventare bisnonna.

Si rammarica solo di non aver potuto proseguire gli studi, visto che a scuola era molto brava. La sua fede l’ha spinta a fare sempre del bene con umiltà, frequentando varie parrocchie e aiutando tante persone incontrate nel suo cammino o che le venivano segnalate.

Per questo importante compleanno il sindaco Salvetti le ha fatto recapitare una rosa, con gli auguri della città.

Fonte: Comune di Livorno - Ufficio stampa

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