Terme di Montecatini, approvata la proposta di legge dalla Regione: 16 milioni per l'acquisto
Approvata dal Consiglio regionale la proposta di legge prevede l’acquisizione al patrimonio regionale – secondo la legge regionale 27 dicembre 2004, n. 77 (demanio e patrimonio della Regione Toscana. Modifiche alla legge regionale 21 marzo 2000, n. 39 - Legge forestale della Toscana) – degli immobili denominati “Terme Tettuccio”, “Terme Regina” e “Terme Excelsior”, di proprietà della società Terme di Montecatini s.p.a. Hanno votato a favore tutti i gruppi consiliari, con l’eccezione del Gruppo misto – Toscana domani, che ha espresso voto di astensione.
Tali immobili, ha spiegato Cristina Giachi (Pd) illustrando l’atto, “sono stati dichiarati come aventi interesse particolarmente importante ai sensi della normativa in materia di beni culturali”.
Come ha ricordato Giachi, l’intervento – che ha finalità riconducibili alle competenze regionali istituzionali in materia di valorizzazione dei beni culturali nell’ambito della legge regionale 25 febbraio 2010, n. 21 (Testo unico delle disposizioni in materia di beni, istituti e attività culturali) – “muove dalla volontà di evitare la dispersione dei predetti immobili facenti parte del complesso delle Terme di Montecatini”. La quantificazione del fabbisogno discende dalle stime analitiche dei beni suddetti fornite dall’Amministratore Unico della società Terme di Montecatini Spa ed elaborate da un tecnico dal medesimo incaricato il 14 febbraio 2022 (agli atti del settore Servizi generali e amministrazione del patrimonio).
Da queste stime risulta che il valore complessivo dei beni predetti è pari ad euro 15.009.000,00 ed è così distinto:
- Terme Excelsior, euro 4.854.000,00;
- Terme Regina, euro 1.162.000,00;
- Terme Tettuccio, euro 8.993.000,00.
A questo valore, devono, ai fini dell’acquisizione a patrimonio regionale devono essere aggiunti i costi delle imposte e delle spese consequenziali calcolate, sulla base dei citati valori di stima, in 1.391.000,00. Per l’attuazione di quanto previsto dalla proposta di legge è autorizzata pertanto la spesa complessiva massima di euro 16.400.000,00 per l’anno 2023.
E’ previsto, ed è stato aggiunto con un emendamento, che in ogni caso la spesa per l’acquisto degli immobili, anche al di sotto del massimo fissato, non potrà superare l’importo risultante dalla convalida o attestazione di stima in conformità con l’articolo 21 della legge regionale 77 del 2004.
Inoltre l’acquisto è subordinato all’omologa del concordato preventivo.
“La questione dell’acquisto non è legata solo a un progetto di valorizzazione culturale, bensì, a me sembra, a una vicenda legata al percorso del concordato fallimentare”. Lo ha detto la consigliera Elisa Tozzi (Gruppo misto – Toscana domani). “È importante aver posto un limite all’impegno finanziario, ma comunque l’operazione non mi convince. L’ opposizione deve svolgere un ruolo di controllo, e perciò il mio voto non potrà essere favorevole”.
“Stiamo esprimendo al volontà di acquisire degli immobili al patrimonio regionale”, ha sottolineato Stefano Scaramelli (Italia Viva). “Il lavoro delle commissioni ha migliorato il testo iniziale, soprattutto sulla metodologia del percorso da seguire, reinserendolo in un contesto di respiro sul termalismo regionale”.
Per Federica Fratoni (Pd), “non va confusa la società di gestione con il patrimonio. Quella società va superata, rappresenta un limite, e le terme possono funzionare solo con una gestione imprenditoriale. Il patrimonio termale, invece, è strategico e l’operazione di acquisto degli immobili non può che essere fatta dentro il percorso del concordato. È un passaggio storico e fondamentale”.
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha parlato di un “lavoro delle commissioni molto serio, che ha arricchito la legge, dando indicazioni molto utili. Se non si fosse aperta la procedura fallimentare, che auspichiamo vada verso il concordato, noi non avremmo potuto provare ad acquistare il patrimonio immobiliare”. Ha poi aggiunto che “da questa vicenda deve nascere una riflessione seria, perché è vero che la gestione è stata certamente negativa, ma da qui dobbiamo ripartire per il rilancio di Montecatini. E non solo come centro termale, che pure va salvato. Le terme devono essere gestite da imprenditori. Per gli immobili, invece, dobbiamo rilanciare e valorizzare la loro vocazione culturale. L’Excelsior, ad esempio, può ospitare il patrimonio degli Alinari, per renderlo visibile al pubblico”.
Soddisfatta della proposta di legge si è detta Elena Meini (Lega), dicendo che “quando la politica mantiene delle promesse, anche se con un iter lungo e tortuoso, è giusto riconoscerlo. A nome della Lega e del centrodestra, in presenza di un provvedimento che va a favore del territorio, anche se con scelte difficili, dichiaro il nostro voto favorevole, anche perché le terme sono bene di Montecatini ma anche di tutti i toscani”.
Anche in questo caso con il voto di astensione del Gruppo misto – Toscana domani, è stato approvato un ordine del giorno collegato che ha come primi firmatari Cristina Giachi e Giacomo Bugliani (Pd) e che è stato sottoscritto anche dai gruppi di Italia Viva, Movimento 5 stelle, Lega e Fratelli d’Italia. L’atto, al primo punto del dispositivo, impegna la Giunta a valorizzare, nel suo complesso, il sistema toscano termale con programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio immobiliare e degli spazi urbani per restituire qualità ambientale e socio-economico al territorio. L’atto di indirizzo impegna la Giunta anche a “promuovere un accordo di pianificazione con l’amministrazione comunale” per definire “contestualmente le modifiche da apportare agli strumenti di pianificazione per sostenere un progetto di rigenerazione urbana di Montecatini Terme”. Si chiede anche di promuovere un accordo di programma con gli enti interessati per “mettere in atto un piano strategico e sostenibile” per una complessiva valorizzazione culturale degli immobili oggetto dell’acquisizione. Ancora, si chiede di tenere conto “delle necessarie perizie volte a calcolare il valore di acquisto” degli immobili oggetto della legge “e a soppesare ogni aspetto di congruità, anche in riferimento alla stima dei costi del progetto di valorizzazione culturale”. Infine, si impegna la Giunta, con il fine di rendere più efficienti le politiche di sostegno che la Regione realizza con il PRS, di sviluppare, a favore dei comuni termali, “specifici progetti di rigenerazione urbana, con particolare attenzione alla realtà di Chianciano Terme”, che ha bisogno di “un incisivo processo di rivitalizzazione degli spazi urbani da destinare a servizi a supporto della qualità ricettiva e turistica”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa