Moschea Firenze, sfratto rinviato. La destra attacca: "Leggi ignorate nel nome dell'Islam"
Non si terrà oggi lo sfratto esecutivo annunciato della moschea di piazza dei Ciompi a Firenze perché oggi è venerdì, giorno di preghiera per la comunità di fedeli musulmani. In centinaia si sono recati nella moschea per partecipare, rendendo impossibile lo sgombero. La decisione è stata presa dopo un confronto tra l'ufficiale giudiziario, le forze dell'ordine, i legali della proprietà e la comunità islamica a Firenze con l'imam Izzedin Elzir.
Quest'ultimo continua ad affermare che la comunità fiorentina sta cercando un'alternativa e che, in assenza di questa, "è impossibile lasciare la comunità a pregare per strada".
"Ringrazio le forze dell'ordine e gli ufficiali giudiziari per il comportamento esemplare. nOra più che mai invito tutta la città, a partire dalle istituzioni, a contribuire all'individuazione di una soluzione duratura per il centro di preghiera della comunità musulmana". Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella sul rinvio dello sfratto della moschea in piazza dei Ciompi. "Il Comune farà la sua parte in questa direzione con sempre maggiore impegno e in costante rapporto con la prefettura - ha aggiunto -. Firenze è da sempre città del dialogo interreligioso e interculturale: nella nostra città non c'è spazio per chi vuole negare il diritto a pregare delle persone".
L'assessore al welfare Sara Funaro ha sottolineato che "alla luce del rinvio dello sfratto, la comunità islamica avrà più tempo per trovare una soluzione concreta, individuando uno spazio che permetta l'esercizio della libertà religiosa e il diritto a pregare tutelato dalla nostra Costituzione".
Contrari a questa decisione gli esponenti del gruppo Centro Emanuele Cocollini e il consigliere Antonio Montelatici: "Questa mattina è stata scritta una brutta pagina per Firenze e per lo Stato italiano. Il rinvio dello sgombero della moschea di piazza de'Ciompi significa lanciare il messaggio che la legge può essere non rispettata senza alcuna conseguenza. E non ci si venga a parlare di diritto all'esercizio del culto religioso garantito dalla nostra Costituzione, perché per esercitare un diritto occorre prima assolvere ai propri doveri di cittadini. Cosa che la comunità islamica fiorentina non ha fatto, occupando un immobile ed impedendo alla proprietà di poterlo riavere nella propria disponibilità. Povera Firenze, povera Italia".
"La libertà di culto non c'entra niente, chiediamo un incontro come Lega al prefetto di Firenze, al sindaco e questo aldilà del Consiglio comunale - spiegano il consigliere comunale e capogruppo Federico Bussolin e la parlamentare Tiziana Nisini della Lega -. A mezzo stampa si è preso in giro, si è preso tempo. Rivendico la disponibilità che deve avere il Consiglio a confrontarsi su questa tematica. È inaccettabile che nel nome dell'Islam si possano occupare case e ignorare le leggi - ha aggiunto Nisini con il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio Federico Bussolin -. L'Imam si rivolge per caso al Comune di Firenze nel chiedere una alternativa? Ha confuso il Comune con una agenzia immobiliare? Siamo curiosi davanti a tanta sfacciataggine".