Raddoppio ferroviario Empoli-Siena, il M5S: "Progetto che bypassa ogni diritto dei residenti"
Lunedì 12 dicembre si è tenuta alla casa del popolo di Ponte a Elsa un’assemblea finalizzata alla
discussione popolare della realizzazione del raddoppio ferroviario Empoli-Granaiolo e che ha visto
la partecipazione di molti residenti delle frazioni di Granaiolo, Fontanella, Sant’Andrea e Brusciana.
Il confronto è stato fortemente voluto a gran voce dal comitato “NO raddoppio” e atteso da
settembre.
Il confronto non ha portato a niente se non a dare l’opportunità al Sindaco Barnini di dire che ha
fatto informazione alla cittadinanza, peccato sia stato fatto con estremo ritardo, con il piano di
espropri già definito da RTI!
Il Raddoppio ferroviario Empoli-Siena è un’opera necessaria per il miglioramento della vita dei
cittadini da un punto di vista di servizi pubblici e spostamenti e nessuno dei residenti presenti ha
mai detto il contrario.
Il progetto esiste sulle carte dei Prg dagli anni '80 e tutti i Sindaci che si sono avvicendati ci hanno fatto le loro campagne elettorali, ma alla luce delle normative esistenti, ora risulta opera
sproporzionata per i luoghi e che decreterà la morte di fatto delle frazioni interessate che
vedranno innalzarsi un muro di Berlino che di fatto impedirà l’accesso al fiume, al poco verde
esistente, agli orti curati per lo più da anziani, senza contare (non lo conta mai nessuno) quello che causerà nel microclima delle abitazioni vicine e il disvalore degli immobili dopo l’opera in
questione e non solo di quelli direttamente investiti dal progetto ma di tutte le frazioni.
Per una volta siamo d’accordo con il sindaco Alessio Falorni di Castelfiorentino, che paragona il progetto ad altre opere sul territorio, vedi Nuova 429, gassificatore, forno crematorio; infatti, l’iter procedurale è sempre lo stesso:
- Mancanza di corretta informazione e di percorso partecipativo da parte degli Enti Preposti
verso i cittadini che sono stati informati in questo caso dal tam tam di voci e non certo dai due
quotidiani su cui è stata data notizia, che ormai non legge più nessuno o tanto meno dalla
Gazzetta Ufficiale a cui come è noto siamo tutti abbonati!
. Il progetto nasce già commissariato, giustificato da motivi di urgenza in quanto opera di
importanza nazionale come ha spiegato il rappresentante di FRI Fabrizio Rocca (opera che si
fermerà a Poggibonsi e non arriverà a Siena!!) a suo dire per il bacino di utenza maggiore. In quella
zona si rileverebbero indubbiamente problemi analoghi alle tre frazioni sopracitate, con la
differenza che la Soprintendenza di Siena è notoriamente più restia a facilitazioni che non ritenga
congrue all’ambiente.
Questa opera é così urgente da essere realizzata secondo progetto in 8 anni (meno di 10 km!) da
giustificare un iter bypassando qualunque diritto dei residenti fortemente colpiti nel lato
economico dall’opera in questione oltre che da una vivibilità fortemente peggiorativa per tutti i
residenti delle frazioni
- Il Bypassare le Norme di salvaguardia territoriale vedi Valutazione di Impatto Ambientale della
Regione Toscana compreso tutte le deroghe di distanze dagli edifici ecc. da regolamento comunale
perché altrimenti non sarebbe possibile la realizzazione di quest’opera che passa in centri storici
minori, in un ambiente già fortemente edificato e molto fragile.
- Assenza delle amministrazioni che non hanno verificato, attraverso i loro uffici tecnici, quello che puntualmente succedeva ai loro cittadini ma si sono solo accontentati di declassare gli edifici una volta considerati di un qualche valore storico-paesaggistico, per permettere il passaggio del Raddoppio, altrimenti impossibile.
Questo a nostro avviso è stato un errore fondamentale ed una occasione persa soprattutto per il Sindaco Barnini, originaria di quei luoghi e quindi ben conscia del territorio fragile in cui insiste l’opera.
Non siamo d’accordo invece sui modi del Sindaco Falorni, di stampo interventista di sapore Renziano a
cui ci ha abituato, come si è visto sulla Nuova 429, per saltare qualsiasi passaggio democratico di ascolto dei cittadini e a farsene vanto. Il suo intervento all’assemblea si commenta da solo.
I residenti hanno sollevato molte perplessità sul progetto calato dall’alto e fatto molte domande, le quali purtroppo, non seguite da alcuna risposta. È stato chiesto al Sindaco Barnini se fosse stata disposta a farsi carico di rappresentare in Regione Toscana e con ferrovie le richieste dei cittadini, in particolare:
1) verificare, con uno studio di fattibilità, lo spostamento del tracciato a sinistra dell’Elsa, nella logica di non distruggere le frazioni dal punto di vista urbanistico, ma anche dell’economicità dell’opera stessa, annunciando così anche l’intenzione da parte dei cittadini di un possibile ricorso al TAR.
2) prendere in considerazione, visto la tipologia dell’opera e come si muove solitamente RFI, con progetti calati dall’alto, di prendersi carico e verificare le Osservazioni dei cittadini presentate a RFI e non tutte prese in considerazione (vedi sottopasso di S. Andrea che toglie 24 posti auto ad un’area a forte intensità abitativa ecc).
3) la preoccupazione dei cittadini verte anche sulla regimazione delle acque di esondazione dei rii esistenti e delle acque meteoriche che già attualmente sversano con gli episodi meteorici odierni.
Insomma, siamo in presenza del solito rimpallo di responsabilità: l’opera é presente negli strumenti
urbanistici già dagli anni 80 (appunto 42 anni fa!) quindi si può fare oggi senza controllare cosa succede sul territorio con le nuove normative RFI fa i progetti per conto suo e non ha bisogno di studi puntuali ne progetti definitivi per vedere cosa succede sui territori (infatti ha progettato sul catasto dove alcuni immobili non erano stati aggiornati).
La regione non dà risposte.
Per cui noi continuiamo a chiedere a chi di dovere:
1. Una revisione del progetto che tenga in considerazione la riduzione al minimo dell’impatto
ambientale;
2. Un’attivazione presso il Governo affinché si proceda ad un’adeguata informazione ai cittadini
residenti nelle zone interessate dal progetto, in merito ai tracciati, alle opere di mitigazione, alle modalità di costruzione e alle modalità di esproprio con elaborati esaustivi in scala opportuna;
3. Garantire una risposta a tutti cittadini che hanno inviato le lettere dal 29 agosto 2022;
4. Il perché i cittadini non sono stati informati correttamente della procedura perché a noi risulta
dovuta in termini di legge;
5. Il perché delle mancate risposte alle lettere sopracitate;
6. I motivi della mancata presa in considerazione di tracciato alternativo a quello insistente sui centri abitati perché, anche se presenti sulle carte di PRG, dovrebbero essere verificati, dopo 40 anni;
7. Se la Regione Toscana è al corrente dei motivi per i quali non è stato ritenuto di sottoporre l’opera, o almeno il suo progetto definitivo, alla procedura di VIA (normata dalla R.T) e si è dovuti ricorrere a altre prescrizioni mitigate, perché francamente la procedura d’urgenza fa ridere dopo 42 anni.
M5S Empolese Valdelsa