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I nasi di cuoio del livornese Balzaretti volano dal medico-clown Patch Adams

Patch Adams con uno dei nasi fatti da Balzaretti

Una storia che parte da Livorno e arriva dritta al cuore di Patch Adams. Una storia di artigianalità, resilienza e made in Italy che nasce da un’intuizione sbocciata nei momenti più duri della pandemia e che oggi raccoglie i suoi frutti.

I protagonisti sono due: da una parte il mascheraio Giovanni Balzaretti, che ha 61 anni ed è nato in Piemonte, ma di fatto è livornese di quinta generazione (la Vetreria Modigliani e Balzaretti fu fondata a Livorno dal suo trisnonno); dall’altra c’è Patch Adams, medico, attivista e scrittore statunitense fondatore del Gesundheit! Institute nel 1971 e riconosciuto come l’ideatore della clownterapia.

Ogni anno organizza gruppi di volontari, provenienti da tutto il mondo, per recarsi negli ospedali di diversi Paesi, travestiti da clown, con l’obiettivo di far riscoprire l’umorismo a bambini e adulti in difficoltà. Celebre il film il film Patch Adams del 1998, interpretato da un brillante Robin Williams che ne romanza la vita, pur riportando prevalentemente episodi realmente accaduti.

DA LIVORNO AGLI USA. Dov’è il punto di contatto tra i due? Durante il lockdown più stringente della pandemia, a causa della chiusura di tutti i teatri e dell’impossibilità di reperire il cuoio, Giovanni Balzaretti ha cominciato a specializzarsi nella realizzazione di nasi, che sono la parte più difficile di tutta la maschera, ma anche quella per la quale serve meno materiale.

I nasi non si trovano in commercio con una scala che va dall’amatoriale al professionista così, chi fa il clown di lavoro, deve accontentarsi di quelli industriali di plastica color rosso Coca Cola: «È come se un violinista avesse a disposizione solo violini cinesi realizzati in serie e non potesse rivolgersi ad un liutaio» spiega Balzaretti.

I nasi in cuoio vengono pian piano esposti sui social network finché non arrivano a Ginevra Sanguigno e Italo Bertolasi, i due clown milanesi che nel 2000 hanno fondato l’associazione Clown One Italia Onlus con il patrocinio di Patch Adams, e che con altri attivisti e volontari portano il sorriso negli ospedali di tutto il mondo. Ginevra e Italo commissionano a Giovanni Balzaretti due nasi in cuoio verdi da “clown nel bosco” e durante un collegamento video li mostrano a Patch Adams che se ne innamora, tanto da esclamare subito: «I want twenty for my group and one for me!».

Così i 21 nasi di cuoio realizzati da Balzaretti lasciano il suo laboratorio in via Marradi a Livorno e partono alla volta degli Stati Uniti. «È una grande emozione soprattutto perché loro non sono clown qualunque, la squadra storica di Patch Adams è composta da persone che fanno un mestiere difficile e generoso in cui bisogna essere molto solidi, strutturati.

Sono corazzati per raggiungere tutti i luoghi difficili del mondo, dove la sofferenza è di casa. Sapere che con indosso i miei nasi potranno strappare un sorriso è un motivo di orgoglio e di felicità» è il commento di Giovanni Balzaretti, che non è ancora riuscito a incontrare il celeberrimo inventore della terapia del sorriso, ma ha avuto l’ulteriore soddisfazione di vedere messo in palio un proprio naso in cuoio come primo premio di un concorso durante il Clown&Clown Festival di Macerata, dove Adams aveva un personale workshop.

GIOVANNI BALZARETTI, ARTIGIANO DAI PRIMI ANNI ’80. La professione di Giovanni Balzaretti nasce nel 1983, scritturato da Scuola di Teatro di Bologna, Renato Carpentieri, Teatro del Carretto, Effetto Venezia e Ensemble di Castiglioncello ma nel 1993, con lo pseudonimo di Gianni Balzaro fonda l’Associazione Teatro Agricolo o del Montevaso insieme a Francesca Pompeo, Giorgio Monteleone e a un giovanissimo Ascanio Celestini. Una realtà che nel 2023 festeggerà i suoi 30 anni di attività, cominciata allestendo spettacoli di Teatro di Narrazione e soprattutto di Commedia dell’Arte. È proprio osservando il lavoro dell’attore romano che Balzaretti scopre la passione per la lavorazione della maschera in cuoio.

Tutte le sue opere sono realizzate a mano: Arlecchino, Pulcinella, Pantalone e tante altre. Proprio per il suo lavoro artigiano nel 2021 è stato premiato dall’Osservatorio dei Mestieri d’Arte della Regione Toscana e tiene corsi dove insegna a realizzare le maschere come facevano i mascherai a partire dal 1500. L’attività trentennale l’ha portato in giro per l’Italia e per il mondo con i suoi laboratori di lavorazione del cuoio, fino all’Argentina, alla Francia, alla Repubblica Ceca, al Madagascar, alla Russia. Accanto a Giovanni, da qualche anno, lavora il figlio Guglielmo, che ha avuto l’intuizione brillante di aprire la piccola bottega al mondo dei non professionisti e dei cosplayer ed è diventato una piccola star del Lucca Comics & Games. Da sette anni il laboratorio di Giovanni Balzaretti e la sua Associazione Teatro Agricolo sono ospitati all’interno dei locali del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo a Livorno. Compagnie teatrali e attori di ogni Paese si rivolgono a lui per le maschere artigianali, preferibili a quelle industriali perché più salubri, più comode e più longeve: le maschere del Teatro Agricolo, infatti, sono pezzi unici, non invecchiano mai e hanno una manutenzione molto semplice. Inoltre, portano con sé il prestigio del lavoro artigianale made in Italy e del cuoio toscano. Come quei nasi di cui si è reso specialista e che faranno il giro del mondo.

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