La salute mentale e i servizi sociali dell'Asl Centro a confronto in un convegno a Ferrara
Si è svolto a Ferrara nei giorni scorsi il convegno” Progetti di cura, progetti di vita: dalla psichiatria alla salute mentale di Comunità” che ha visto coinvolti il Dipartimento di Salute mentale e del Servizio Sociale dell’Asl Toscana Centro. Due giornate di confronto tra fra professionisti, utenti dei servizi e rappresentanti delle associazioni dei pazienti e dei loro familiari. Il convegno è stato promosso da Proges in collaborazione con l’Università degli Studi Ferrara.
E’ stato affrontato il tema della salute mentale di comunità i cui punti di forza sono le abilità che gli individui hanno in un paradigma biopsicosociale dove l’eziopatogenesi dei disturbi mentali considera le componenti bio-organiche, individuali, familiari e sociali, le modalità con cui si sono costituite le relazioni intra ed inter-soggettive dell’individuo e il contesto micro e macro sociale all’interno del quale la persona vive. Di conseguenza i programmi di cura che partono dai setting istituzionali si spostano progressivamente all’esterno riavvicinando le persone al proprio contesto di vita e valorizzando al massimo le risorse presenti nel territorio garantendo la partecipazione attiva degli utenti e dei cittadini nelle politiche e nelle pratiche di salute mentale, attivando percorsi di inclusione sociale, scolastica, lavorativa e sostenendo le reti dei familiari nel loro ruolo di supporto.
Il dott. Giuseppe Cardamone, Direttore Area Salute Mentale Adulti della ASL TC ha condotto una sessione di lavoro portando il suo contributo e la valorizzazione delle esperienze sul tema della cooperazione socio-sanitaria multiprofessionale e interservizi nel trattamento integrato con pazienti “difficili”.
Il Dipartimento di Servizio Sociale ha portato il suo contributo con la dott.ssa Stefania Rossi, assistente sociale dell’Unità Funzionale Servizi Sociali Zona Empolese Valdelsa presso la REMS (Residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza) aperta sul territorio di Empoli dal 2020 e diretta dal dr. Franco Scarpa.
Il servizio sociale è presente all’interno della struttura a supporto del lavoro multidisciplinare con la funzione di facilitare percorsi di inclusione sociale e emancipazione delle persone inserite, sostenere le capacità e le autonomie, promuovere processi abilitanti per il miglioramento del funzionamento personale e sociale, nell’ambito della presa in carico multi professionale del Piano terapeutico riabilitativo individualizzato.
“Questo convegno ha portato importanti contributi per la riflessione in tal senso da parte del mondo accademico, dei servizi di salute mentale di varie parti d’Italia e contributi internazionali, facendo un bilancio su quanto i nostri servizi sono vicini o lontani a questa dimensione di comunità- sottolinea la dottoressa Elisa Guerrieri, Dipartimento Servizio Sociale”
L’intervento della dottoressa Rossi dal titolo “Fuori dentro, dentro fuori dai luoghi comuni, la gabbia dei matti cattivi” ha descritto l’approccio teorico metodologico orientato al servizio sociale di comunità e le azioni professionali che hanno trovato la loro concretezza nel portare fuori dentro le mura della REMS innescando dal progetto riabilitativo un cambiamento dall’immagine che le persone della REMS hanno di se stessi e che gli altri hanno di loro. Alcuni esempi di queste azioni sono state la collaborazione con un’associazione di pallavolo del territorio che ha donato una rete da gioco e dei palloni e da cui è nato il progetto pallavolo, il restauro di alcune panchine donate alla cittadinanza per abbellire luoghi pubblici, la realizzazione di un Murales attraverso la guida di un artista.
Il prossimo passo saranno le nuove strisce pedonali davanti alla struttura, supportate e volute anche dall’Assessorato ai servizi sociali del Comune di Empoli, cosi da rendere ancora più visibile e sicuro uscire e attraversare strade reali e strade immaginate.
Fonte: Asl Toscana Centro