Sanac, Toscana al tavolo Mise chiede un'azione decisa del Governo
Al tavolo Mise per Sanac, convocato stamani a Roma, il consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani, Valerio Fabiani, ha invocato un’azione "decisa da parte del Governo nazionale per salvare l’intera filiera della siderurgia in Italia, che non si può salvare a pezzi".
Con la Toscana erano presenti anche Piemonte, Liguria, Sardegna, ovvero le regioni che ospitano gli stabilimenti del gruppo che produce refrattari per il settore siderurgico; i rappresentanti sindacali nazionali e territoriali di categoria e, naturalmente, i commissari. Questi ultimi hanno confermato l’esistenza di due offerte per il gruppo Sanac che sono attualmente al vaglio, provenienti rispettivamente da Dalmia e dal gruppo Rhi Italia srl. Le procedure di gara, sempre a detta dei commissari, dovrebbero concludersi entro il primo trimestre del 2023.
Spiega Fabiani: "Abbiamo richiesto un intervento risoluto del Governo per superare una situazione intollerabile: un’azienda sorvegliata dal Mise, con i commissari nominati appunto dal Ministero, è costretta a fare ingiunzione per ricevere i 23 milioni di crediti che ancora vanta nei confronti di un’altra azienda – Acciaierie d’Italia – che è partecipata al 38 per cento da Invitalia (Mise). Una situazione aggravata dallo stop agli ordinativi che dura ormai da quasi un anno e che per il 60 per cento provenivano proprio da Acciaierie d’Italia. Ricordo che parliamo di un’azienda sana che rischia di fare le spese di una situazione paradossale. La Regione Toscana ha scritto a suo tempo ad Acciaierie senza mai ricevere risposta".
Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa