Assegnato oggi il Premio “Unifi Include”, dedicato a persone e organizzazioni impegnate nell’accoglienza
“L’Università di Firenze pone al centro delle sue politiche il tema dell'inclusione e della parità mettendo in atto azioni che favoriscano la crescita della comunità universitaria secondo un approccio integrato – ha detto la rettrice Alessandra Petrucci che ha aperto la cerimonia - Oggi, in occasione della Giornata del volontariato, vogliamo sottolineare il ruolo ed il valore di coloro che dedicano il loro tempo ad iniziative di pace e alla tutela dei diritti umani: in poche parole, a coloro che danno dignità e coraggio a tutte le persone che vivono ai margini. Attraverso Don Matteo e Francesca, Marisa ed Enrico vogliamo premiare i tantissimi volontari attivi in organizzazioni e associazioni; tutti coloro, insomma, che credono nella causa e vogliono dare il proprio contributo alla comunità. Vogliamo premiare – ha continuato la rettrice - realtà che portano in sé un valore educativo fortissimo, che può trovare applicazione in tantissimi ambiti e che deve essere condiviso a tutti i livelli. Proprio in considerazione di ciò da quest’anno, in alcuni corsi di laurea, vengono previsti degli incontri con alcune organizzazioni di volontariato, in particolare con quelle che operano nell’ambito socio-sanitario, per creare una interlocuzione importante per i nostri giovani; per fornire loro una prospettiva spesso inedita”.
Nel corso dell’evento, che è stato moderato da Giampaolo Cerri, caporedattore di Vita non profit magazine, è intervenuta Maria Paola Monaco, delegata per l’inclusione e la diversità, temi questi che l’Università di Firenze ha inserito tra le sue missioni istituzionali, con una scelta che non ha altri esempi tra gli atenei italiani. Per questo, ha detto Monaco, “abbiamo la necessità, quasi il dovere di dare valore a delle testimonianze concrete ed effettive di persone che mettono a disposizione ideali, tempo, energia, esprimendo nei fatti responsabilità che percepiscono come proprie”.
Per promuovere le azioni nel campo dell’inclusione, nel corso dell’anno, l’Ateneo ha intrecciato una rete di relazioni con le istituzioni, con specifici protocolli. Ad esempio, con l’Azienda Ospedaliera di Careggi e, in particolare, con il Centro di Criticità relazionali che ha dato vita ad un nuovo punto di accoglienza per gli studenti fragili; con l’assessorato alle politiche sociali della Regione Toscana che ha dato continuità al Polo Universitario Penitenziario, consentendo a più di 50 detenuti di proseguire il loro percorso di studio; con l’assessorato alla parità della Regione Toscana e con la Città Metropolitana di Firenze per la creazione di percorsi che - attraverso la redazione di strumenti tecnici come il Bilancio di genere - arrivino a creare azioni di empowerment femminile.
L’Ateneo ha promosso, inoltre, azioni a favore degli studenti internazionali rifugiati o in particolari situazioni di difficoltà, con bandi per borse di studio rivolte ai giovani afghani, ucraini e – proprio in questi giorni – a studenti del Myanmar.
Fonte: Ufficio Stampa