Keu, la lista finale degli indagati
Aumenta il numero di indagati rispetto alla prima valutazione degli investigatori con la chiusura delle indagini in merito al caso Keu, l'inchiesta che ha smascherato come le polveri inquinanti del processo di depurazione delle pelli venissero riutilizzate inquinando terreni in Toscana, dalla Valdera all'Empolese passando fino all'Aretino. Da 19 passano a 26.
Rimangono indagati i due vertici politici intaccati dalle prime indagini, ossia l'ex capo di gabinetto per i presidenti Rossi e Giani Ledo Gori, l'ex dirigente della Direzione Ambiente in Regione Edo Bernini, il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni e la sindaca Pd di Santa Croce sull'Arno Giulia Deidda.
E ancora: Alessandro Francioni, ex presidente dell'associazione Conciatori e membro del cda di Aquarno, l'ex direttore dell'associazione conciatori Aldo Gliozzi, il suo predecessore Piero Maccanti, Franco Donati, già presidente Assoconciatori in passato, Alberto Benedetti, consulente legale.
In più altri membri di Assoconciatori poi esautorati dal loro ruolo: la allora presidente Maila Famiglietti, e per Aquarno l'ex presidente e la ex vice presidente Lorenzo Mancini e Silvia Rigatti, oltre ad altri membri dell'allora settore operativo: Cristina Brogi, Antonio Lasi, Fabrizio Veridiani.
Figurano ancora i membri della famiglia Lerose, che con i due impianti a Pontedera e Bucine avrebbero provveduto, secondo le indagini, a mischiare il keu in terre da poi riutilizzare nei cantieri della Toscana: Francesco Lerose, il figlio Manuel Lerose, la moglie di Francesco, Anna Maria Faragò. Per loro il reato contestato è il più infamante. Associazione a delinquere e inquinamento ambientale in concorso con l'aggravante del metodo mafioso.
Nelle indagini trovano posto anche 6 persone giuridiche: i legali rappresentanti di allora dell’Associazione Conciatori, del Consorzio Depuratore, del Consorzio Aquarno, della società Lerose Srl, oltre che di due società orafe di Arezzo, la Tca e la Chimet Spa.