Primi appalti del PNRR, CNA: "Fuori le piccole imprese, un paradosso"
“Per l’utilizzo delle risorse del Pnrr è necessario un cambio di passo sui criteri degli appalti pubblici, in modo da aprire una nuova stagione che valorizzi il ruolo del sistema delle piccole imprese, invece che predisporre bandi che, di fatto, le escludono”.
Così Simone Beneforti, presidente dei restauratori di CNA Firenze, sul bando per il Piano Sviluppo e Coesione del Ministero della Cultura, già aggiudicato a soli quattro operatori economici che si spartiscono così 45 milioni.
“Il paradosso è che ciò avviene in un settore, quello del restauro, caratterizzato dalla presenza pressoché totale di imprese di micro e piccole dimensioni – prosegue Beneforti - In questo bando, ma anche in altri, sono inoltre presenti clausole in aperto contrasto con la normativa in vigore riguardo ai requisiti economici dei Raggruppamenti, che finiscono col penalizzare processi di aggregazione che sarebbero invece fondamentali per irrobustire le nostre imprese”.
Come si temeva, con la motivazione di semplificare e accelerare le procedure, si rischia di introdurre un sistema di gestione degli appalti pubblici che di fatto esclude le piccole imprese dal mercato dei fondi Pnrr.
In base agli ultimi dati disponibili le imprese della Citta Metropolitana di Firenze sono 240 nel restauro di opere d'arte con 284 addetti totali e 179 nel restauro mobili e arredamento con 179 addetti totali. Globalmente costituiscono il 41% del totale del comparto toscano e il 5% di quello italiano.