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Grandi Ospedali, Damone su Careggi: "Telemedicina e collaborazione, non torniamo indietro"

Numerosi gli ospiti all'evento Grandi Ospedali che si svolge oggi e domani, nella sua prima edizione, all'Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, a Firenze. Tanti anche i temi toccati sulla sanità grazie a laboratori e dibattiti. Un'iniziativa organizzata da Koncept, azienda specializzata nella gestione di eventi in ambito della salute,che parte da Careggi ma sarà riproposta anche in futuro annualmente.

In occasione dell'evento è intervenuto Rocco Donato Damone, direttore generale dell'Azienda ospedaliero universitaria Careggi: "Ai Grandi Ospedali rimane il compito di sviluppare le innovazioni che la pandemia ci ha permesso di attivare: sono stati introdotti modelli organizzativi che non possiamo più abbandonare. Un esempio è la medicina multidisciplinare di gruppo. Oggi la specialità individuale non può più permettersi di lavorare da sola. E poi la collaborazione con infermieri e Oss, una nuova cultura di collaborazione. Non possiamo tornare indietro. Puntiamo poi sulla telemedicina. A Careggi abbiamo un programma che avvisa il medico di famiglia e gli mostra i processi di ricovero di ogni suo paziente e le tempistiche di dimissione. Ragioniamo inoltre sulla ricerca e verso il futuro che nei prossimi 10 anni sarà orientato su flessibilità e valorizzazione del personale, riconoscimenti economici e rendere efficienti il modello delle nostre strutture. La grande sfida - aggiunge Damone - è cambiare il paradigma, portando ospedale e territorio in una sola linea di presa in carico del paziente. Ora stiamo ragionando sulle Case della salute, con medicina di gruppo e specialisti che garantiscano prestazioni in sinergia per evitare affollamento del pronto soccorso. Le Case della salute devono essere uno spazio sempre aperto con prestazioni analoghe a quelle ospedaliere. La specialistica ambulatoriale dentro questi nuovi spazi".

Maria Teresa Mechi, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliero universitaria Careggi, che ha promosso il meeting oltre a ospitare la prima edizione, ha parlato della realtà ospedaliera dopo il momento più critico della pandemia. "Solo dalla stretta sinergia tra chi si occupa di gestione e chi di assistenza si possono individuare le migliori soluzioni. Questo convegno nasce proprio per far emergere la collaborazione tra questi due pilastri di ogni Grande Ospedale. Il Covid - spiega Mechi - ha fatto emergere un valore: essere in grado di adattarsi rapidamente a contesti sconosciuti ed esigenze nuove. C'è stato un adattamento che in precedenza sarebbero stati inimmaginabili. La tempestività di reazione è l'aspetto principale che possiamo trarre come riflessione e insegnamento dall'emergenza pandemica".

Ha parlato oggi anche Teresa Calandra, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. “Ci aspettiamo che i Grandi Ospedali del futuro siano ad altissima specializzazione e possano garantire una continuità e integrazione sul territorio. Noi - spiega Calandra - dovremo monitorare il benessere dei nostri professionisti sanitari, non è pensabile che si possano usare le stesse risorse attuali. Guardando in avanti l'innovazione tecnologica dovrà passare da una valutazione Hta, coinvolgendo i professionisti sanitari per ottimizzarle. E poi si dovrà guardare a ospedali che possano garantire benessere del cittadino con i servizi di cui c'è bisogno e che abbiano insieme cura dell'ambiente".

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