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Al Politeama di Poggibonsi il maestro Marco Baliani

Marco Baliani

Al Politeama di Poggibonsi in arrivo uno dei maestri del teatro italiano, Marco Baliani, attore, regista, scrittore che giovedì 17 novembre, alle 21.00 nella sala minore del teatro valdelsano, porta uno dei suo cavalli di battaglia, “Kohlhaas”, uno spettacolo che in oltre trent’anni ha superato le 1100 repliche, diventando una pietra miliare del teatro italiano.

Lo spettacolo, tratto dall’opera “Michael Kohlhaas” di Heinrich von Kleist, è di Marco Baliani e Remo Rostagno, attore narrante Marco Baliani, regia Maria Maglietta, produzione Trickster Teatro / Casa degli Alfieri. Ispirato a una storia vera avvenuta nel XVI secolo, narra la storia della tenace ricerca di giustizia da parte di un commerciante di cavalli che, in Sassonia, ha subito un sopruso da parte di un signorotto locale. Un’opera che si offre come spunto di riflessione sul tema della giustizia e sulle conseguenze morali che la reazione a un’ ingiustizia può avere.

Marco Baliani è attore, autore e regista. Con lo spettacolo Kohlhaas del 1989, attraverso un originale percorso di ricerca, dà vita al teatro di narrazione che segna la scena teatrale italiana. Figura eclettica e complessa del teatro italiano contemporaneo, ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori. Tra il 2012 e il 2015, con Marco Balsamo e Stefano Accorsi, dà vita al progetto Grandi italiani. Inoltre, Marco Baliani ha firmato come autore librettista e regista alcune opere liriche contemporanee. Per il cinema è stato diretto da registi quali Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone. Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi.

“La storia di Kohlhaas è un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500, scritto da Heinrich von Kleist in pagine memorabili. Nel mio racconto orale è come se avessi aggiunto allo scheletro osseo riconoscibile della struttura del racconto di Kleist, nervi muscoli e pelle che provengono non più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica. – scrive Marco Baliani - Così via via il testo originale si è come andato perdendo e ne nasceva un altro, un work in progress alla prova di spettatori sempre diversi, anno dopo anno, in spazi teatrali e non, secondo un procedimento di crescita che ai miei occhi appare come qualcosa di organico, come mi si formasse tra le mani un organismo vivente sempre più ricco e differenziato.

Accade nell’arte del racconto orale che per cercare personaggi interiori occorra compiere lunghi percorsi, passare attraverso storie di altre storie, sentirsi stranieri in questo mondo dopo aver tanto peregrinato, fino a trovare quel punto incandescente capace di generare a sua volta nell’ascoltatore un mondo di visioni, non necessariamente coincidenti con le mie. L’arte sta nel non nominare troppo, nel cogliere il cuore di un’esperienza con pochi tratti lasciando molto in ombra, molto ancora da compiersi. Kohlhaas è la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda, cos’è la giustizia e fino a che punto in nome della giustizia si può diventare giustizieri, non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo. Le domande morali che la vicenda solleva e lascia sospese, mi sembrarono, quando comincia ad affrontare l’impresa memorabile del racconto, un modo per parlare degli anni ’70, per parlare di quei conflitti in cui venne a trovarsi la mia generazione, quella del ’68, quando in nome di un superiore ideale di giustizia sociale si arrivò a insanguinare piazze e città. Un tema antico dunque, tragico nella tradizione e nella forma, che continua a catturarmi, perché il narratore non può che narrare ciò che epicamente lo coinvolge nell’intera sua persona, a me succede così: non potrei raccontare qualsiasi cosa.”

I biglietti sono disponibili in prevendita e possono essere acquistati presso il Teatro Politeama, P.zza Rosselli 6, Poggibonsi, in orario cassa teatro (il martedì e il mercoledì dalle 17.30 alle 19.30, tutti i giorni in orario apertura casse cinema e il giorno dello spettacolo dalle 18). Grazie alla biglietteria integrata è possibile acquistare i biglietti anche presso le casse del Boccaccio di Certaldo e del Popolo di Colle di Val d’Elsa nei giorni di apertura. È inoltre disponibile la prevendita online sul sito www.politeama.info.

Lo spettacolo fa parte del cartellone contemporaneo Discipline(s) promosso da Fondazione Elsa con il contributo Mic, che con questo spettacolo intreccia quello della stagione teatrale dei Teatri della Valdelsa, come fuori abbonamento, e quello del Festival pedagogia LEF promosso da Comune di Poggibonsi e Fondazione Elsa, come spettacolo adatto anche al pubblico delle scuole secondarie di secondo grado.

Fonte: Ufficio Stampa

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