Non solo Palio: ecco i giochi che hanno fatto la storia di Siena
Sin dall'antichità Siena è stata sempre una città votata al divertimento e agli svaghi ludici organizzati in giro per la città, considerati degli eventi da non perdere: ecco alcuni dei più famosi.
Divertimento e sfide nel medioevo senese
Oggi con l'avvento del digitale molti svaghi sono stati trasportati dal mondo fisico a quello online, come accaduto con le roulette divenute protagoniste su piattaforme e app di genere, ma nei secoli passati giostre e giochi rappresentavano una vera e propria occasione di incontro e di sfide campanilistiche tra città vicine.
Siena è stata in questo senso una delle città più attive, con tanti giochi popolari tramandati di generazione in generazione e vissuti dalla gente del posto come un momento sia di svago che di commemorazione di eventi storici o di carattere religioso. Il Palio di Siena è sicuramente la manifestazione senese più famosa al mondo oltre che quella maggiormente capace di attraversare indenne i secoli, tanto da attrarre ancora oggi migliaia di persone da tutta Italia e dall'estero, ma non mancano altri tornei e giostre da ricordare.
I Giorgiani o Juvenali
I Giorgiani erano i giochi istituiti in onore di San Giorgio, protettore delle milizie senesi, dopo la vittoria di Montaperti. In occasione della ricorrenza del santo, a Siena si iniziò a organizzare una festa annuale che riprendeva, secondo i racconti degli storici, la lotta tra San Giorgio e il dragone, e in cui si rievocava la battaglia vinta dall'esercito cittadino.
In quest'occasione, un gruppo di persone armate di spade di legno e vestite con corazza ed elmo doveva difendere un fortilizio assaltato da un altro gruppo, in un gioco bellico che tuttavia non riscosse grande successo e finì per essere annullato dopo un po' di tempo.
Gioco dell'Elmora o dei cestarelli
Nel XIII secolo uno dei giochi preferiti dai senesi era quello dell'Elmora, detto anche dei cestarelli, un finto combattimento eseguito con armi di legno e scudi di vimini intrecciati che vedeva contrapposti gli uomini del Terzo Città e quelli di San Martino e Camollia. Nonostante si trattasse di una battaglia finta e con fini ludici, in realtà spesso lo scontro degenerava segnando molti feriti e, in alcuni casi, addirittura morti, tanto che dopo l'edizione del 1261 organizzata in ricordo della vittoria contro i fiorentini a Montaperti il Podestà di Siena Messer Mino si vide costretto a sospendere i giochi.
Pugna e Pallonata
Due giochi accomunati da alcune similitudini erano la Pugna e la Pallonata: il primo nacque nello stesso periodo dei Giorgiani ma ebbe molto più successo, mentre il secondo fu ideato come variante della stessa Pugna e praticato nel giorno di Santo Stefano.
Nella Pugna, in pratica, come nell'Elmora si contrapponevano due schieramenti (ancora una volta Terzo Città contro San Martino e Camollia), ma la lotta avveniva a mani nude: la prima edizione fu organizzata nel 1261 e la tradizione continuò fino ai primi anni del XVIII secolo. Nella Pallonata, invece, alla lotta fisica si aggiungeva l'obiettivo di tirare un pallone nella porta avversaria, un po' come accade nel calcio moderno. Il gioco veniva organizzato in Piazza del Campo e le porte erano costituite dalla Bocca del Casato e dall'ingresso di Via San Martino.
Le Bufalate
Se nel più famoso Palio i protagonisti sono i cavalli, le Bufalate vedevano correre in Piazza del Campo proprio delle bufale, accompagnate da un fantino detto "buttero", infiocchettate e munite di gualdrappa. Le bufale aizzate dai pungolatori dovevano compiere almeno tre giri della pista senza uscire e alla contrada vincitrice veniva consegnato in premio il Palio, ossia una pezza di tessuto di valore. Un premio spettava anche alla contrada a cui veniva riconosciuta la miglior comparsa: si trattava del Masgalano, cioè un piatto d'argento sbalzato. Le Bufalate sono state organizzate tra il 1599 e il 1650 e in questo cinquantennio ne sono state effettuate 36.
Le Asinate
Un'altra tipologia di palio fu infine quello con gli asini, che tuttavia ebbe luogo solo tre volte tra il 1612 e il 1641. Il funzionamento era pressappoco simile a quello delle Bufalate, con la presenza di "pugillatori" il cui scopo era quello di sospingere gli animali, ma al contempo tra di loro avvenivano delle vere e proprie zuffe. L'asino vincente era quello che completava i due giri previsti; alla sua contrada andavano 40 scudi di premio, mentre ai pugillatori 20.