Empoli vuole il tribunale, FdI riporta il progetto in Parlamento
Con la nuova legislatura, dovrà essere ripresentato il progetto di legge regionale per l'istituzione di un tribunale ordinario a Empoli a servizio dell'Empolese Valdelsa e del comprensorio del cuoio. Roberto Nannelli, consigliere dell'Ordine degli avvocati di Firenze, si dimostra determinato nel fornire all'area di 15 comuni il tribunale che si merita, avendo un bacino più grande di province come quelle di Grosseto e Massa-Carrara, o uguali a quella di Siena. Oggi il progetto è stato ripresentato nella sede di Fratelli d'Italia a Empoli dato che, come partito di maggioranza relativa e alla guida del governo in coalizione con il centrodestra, sarà il principale interlocutore per riproporre questo progetto. Al momento Firenze ha la maglia nera per i tempi previsti di media per chiudere un caso: quasi un anno, 357 giorni.
Il gruppo di Fratelli d'Italia Empoli sa bene delle tematiche, essendo avvocati di professione il consigliere Andrea Poggianti oltre che la coordinatrice locale Francesca Peccianti.
Le difficoltà nascono dal 2012, con il governo Monti, quando vennero chiusi 31 tribunali, 220 sezioni distaccate e oltre 600 uffici del giudice di pace. Una 'mattanza' che neppure Mussolini nel 1923, spiega Nannelli.
Arriviamo ai giorni nostri con tempi diluiti fino al poco invidiabile ultimo posto nella classifica toscana dei tempi di chiusura di un processo (primo grado). Firenze ha oggi 88 giudici, su cui grava il peso anche di essere un tribunale con corte d'Appello e di sorveglianza, senza avere un tribunale di 'scarico' come accade nelle corti delle città metropolitane. Così i 500 avvocati dell'Empolese Valdelsa e i 250 circa del Cuoio devono andare a Firenze o Pisa per i loro assistiti. Uno studio della Banca d'Italia afferma che si perde il 5% del contenzioso per ogni 10 minuti di distanza dal tribunale a dove risiedono i ricorrenti. Se servono 40 minuti per andare in tribunale, il 40% delle cause non ha inizio. Con conseguenze potenzialmente tragiche: rivolgersi alla criminalità per farsi giustizia.
Inoltre un tribunale Firenze-centrico allontana i giudici dal conoscere bene le realtà locali. Secondo Nannelli casi come il Keu o la morte di Sara Scimmi avrebbero avuto ben altra importanza se la procura avesse avuto sede a Empoli e giurisdizione sull'area dei fatti. Affermazioni sconvolgenti a sostegno di un progetto già pronto sulla carta.
La sede del tribunale di Empoli potrebbe già trovare sede nell'edificio di via Sanzio dove insiste il giudice di pace dal 2017. A servizio della comunità di 250mila abitanti potrebbero arrivare 15 giudici togati, 8 onorari, un procuratore e 7 sostituti procuratori. Un numero giusto per dare autonomia e alleviare il peso caricato su Firenze, che di giudici ne conta 88 ma con un arretrato contestato molto alto, che contribuisce al 75% livello nazionale dei fascicoli in essere. Lo stesso arretrato che l'Europa vuole farci smaltire per usufruire dei soldi del Pnrr.
Nannelli ha condotto questa battaglia a nome dell'associazione per l'istituzione del tribunale di Empoli, nata nel 2018, ma spendendosi in prima persona a livello di contanti e anche di viaggi in Parlamento. Con il governo Draghi caduto si riparte dal via come con il Monopoli. "Ora che siete al governo, la proposta di legge deve trovare in voi un forte promotore", spiega Nannelli rivolto a Poggianti. "L'iniziativa non ha colori di partito, ho parlato con tutti da LeU a FdI ma adesso serve una spinta forte non appena saranno formate le commissioni e nominati i sottosegretari".
Poggianti a nome del partito conferma il dialogo con i vertici del partito della neo premier Meloni e aggiunge: "Questa empasse nacque nel 2013-2014, quando la decisione di non decidere una concertazione portò a un taglio lineare piuttosto che al mantenimento di almeno il giudice di pace. Colpa del Pd. Noi puntiamo a portare ancora un atto di indirizzo in Consiglio comunale oltre che a riferire la questione ai referenti nazionali".
E rincara la dose: "Abbiamo appoggiato la battaglia del tribunale sin dall'inizio, vogliamo farlo ancora. Come partito puntiamo a diventare un'alternativa credibile per le prossime amministrative, con un Pd indebolito e da sempre forza costruttiva di opposizione".
Elia Billero